Fase due del rilancio (?) legionario dell’era DCnU: dopo l’uscita dell’ancillare “Legion Lost” (vol.II), – potete leggerne la mia recensione del #1 a questo link – lo scorso mercoledi ha visto la luce negli USA anche la collana ammiraglia del team futuribile, a cura di Paul Levitz (testi) e Francis Portela (disegni).
Purtroppo, il numero d’esordio di questa nuova serie (cliccando qui, un’anteprima delle prime tavole) riprende esattamente da dove la collana precedente aveva interrotto le trasmissioni. E non solo in termini di qualità della scrittura: siamo proprio di fronte a un mero ulteriore episodio del “volume six”! L’albo, cioè, latita degli elementi necessari a un vero, introduttivo, numero uno. Un difetto che, viste le caratteristiche generali del “reboot” DC, assume una valenza più che mai grave e deleteria.
Tutto è dato per scontato, i personaggi e il loro mondo non sono mai presentati al lettore, la situazione di partenza è confusa. Addirittura, alcune storyline proseguono dall’era pre-Flashpoint come se nulla fosse, senza ombra di contestualizzazione (ma l’autore, conoscendolo, direbbe: chiarite da voi eventuali dubbi tramite Wikipedia… mortacci tua, Paul).
Emblematico in questo senso (ma è solo un esempio) il percorso di Colossal Boy, che viene mostrato – nella solita maniera “tronca” à la Levitz, e cioè con un flash del tutto sfilacciato dal resto dell’episodio – dopo le dimissioni dall’equipe di Chameleon Boy e soci, all’imbocco di una nuova carriera: sì, ma chi è costui? E perchè dovrebbe importarcene qualcosa?
A giustificare almeno in parte la spesa ci pensano se non altro i ricchi disegni di Portela, dinamici ed espressivi. Il ragazzo ha forse giusto qualche lacuna nello storytelling, a volte poco efficace, ma le basi per una crescita stratosferica ci sono tutte.
Soprattutto, al contrario del predecessore Yildiray Cinar, il penciler spagnolo riesce nella difficile impresa di costruire un XXXI secolo dal concreto sapore sci-fi, cosa che richiede un impegno immaginativo sempre più raro nei moderni disegnatori DC.
In sintesi, “Legion of Super-Heroes” (vol. VII) #1 è una lettura che va giù come un bicchiere d’acqua a temperatura ambiente: la sete da fan passa, sì, ma senza dare alcun piacere al palato. DC, mettici almeno un po’ di ghiaccio!