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Un’ondata di variant per “Star Trek/Legion of Super-Heroes”

domenica, luglio 31st, 2011
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Incentive variant per "Star Trek/Legion of Super-Heroes"

Incentive variant per "Star Trek/Legion of Super-Heroes"

Come molti piccoli editori d’oltreoceano, IDW, co-produttore assieme a DC Comics dell’incontro fra Star Trek e la Legione, tende spesso a promuovere l’acquisto dei suoi titoli attraverso la massiccia pubblicazione di loro edizioni alternative.

Un esempio emblematico in questo senso è il caso di “Godzilla: Kingdom of Monsters” #1, per il quale sono state realizzate ben 100 variant cover (!) nell’ambito di un curioso stratagemma di marketing: ogni comic shop che avesse ordinato almeno 500 copie dell’albo, infatti, si sarebbe visto rappresentato sul frontespizio di una versione limitatissima dello stesso, nell’atto di essere demolito dal mostro nipponico. Dove non può la crisi economica, arriva Godzilla!

A quanto pare, anche “Star Trek / Legion of Super-Heroes” potrebbe andare incontro a un destino simile, se pure, grazie al cielo per i collezionisti come il sottoscritto, in misura assai minore.
Secondo le prime dichiarazioni sull’argomento dal San Diego Comic-Con, ogni episodio della miniserie avrebbe dovuto presentarsi sugli scaffali in “sole” due edizioni, una delle quali con copertina di Phil Jimenez; il sito Star Trek Comics mostra però altre due “incentive variant”, – cioè edizioni a bassissima tiratura, richiedibili dalle fumetterie solo a fronte di un cospicuo ordine per un dato floppie – con protagonisti Brainiac 5 e il Signor Spock (potete ammirarle, montate assieme in un’unica immagine, in alto).
Purtroppo, la risoluzione dei file non lascia intendere se entrambe le variant apparterranno a uno stesso comic book, o a due numeri successivi. L’imminente uscita del catalogo Previews dovrebbe però dissuadere, almeno in parte, il dubbio.

In attesa di ulteriori notizie, godiamoci il definitivo (qui, invece, il teaser) della copertina realizzata da Steve Lightle, che dovrebbe apparire a detta dell’artista su uno dei primi due episodi del crossover. Inoltre, ecco anche la versione non impaginata della bella cover di Jimenez già mostrata nel blog a questo link. Trovate entrambe le immagini nel resto dell’articolo. (altro…)

SDCC ’11: “Legion Lost” e “Volume seven”, anteprima dei #1!

lunedì, luglio 25th, 2011
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Ora che il pantagruelico San Diego Comic-Con si è concluso, – le ultime conferenze degli editori presenti si sono svolte mentre qui in Italia era ancora notte fonda, – è il momento di scremare gli elementi Legion-related dallo tsunami di notizie esplose negli ultimi giorni dalla convention californiana.

Attenzione, però! Per i lettori di questo blog, però, la vera cuccagna sarà online solo domani, come sorta di festeggiamento per il nostro 350esimo articolo: per ora non voglio ancora sbottonarmi sui dettagli, ma vi consiglio decisamente di non mancare.

ITEM! Uno dei problemi di promuovere 52 serie tutte in una volta è quello che, per forza di cose, è difficile donare ad ognuna di esse l’attenzione che meriterebbe.
Nel caso della Legione, ad esempio, le uniche parole spese sul “volume seven” sono emerse, per bocca dello sceneggiatore della serie, Paul Levitz, nella conferenza “The New 52″ di giovedi; per “Legion Lost” (vol. II), addirittura, nessuna menzione.
In basso, i report dell’evento da parte dei maggiori siti di settore, a cominciare da Comic Book Resources:

A fan asked why Batwoman is the only Jewish character. Levitz noted that Colossal Boy of the Legion of Super-Heroes is Jewish.

Levitz said that his vision of the Legion’s future era changes every chance he has to start fresh.

Seguono poi Newsarama:

Levitz “Legion #1 for the third time. They’ll keep making me do it until I do it right.”

“We’ll be gently easing them in with a modest cast at first.”

“Cornell may have the medieval dcu to f*ck around with, but I’ve got the FUTURE” said Levitz to laughs and claps.

Q: Why the decision not to change Legion much in this relaunch?
Levitz “It has to do with Dan and his previous life and the photos he doesn’t want me to show around..

Comics Alliance:

On the Legion of Super-Heroes: Levitz rather foul-mouthedly noted that while Cornell has the entire medieval world to “f*** around with,” he has the entire future.

E il divertito Bleeding Cool:

Oh and Paul Levitz just used the word fuck. Wasn’t expecting that.

ITEM! Sempre a proposito di Levitz, una volta tanto per l’autore del New Jersey sono d’obbligo i complimenti: il volume 75 Years of DC Comics: The Art of Modern Mythmaking, edito lo scorso anno da Taschen e curato proprio dallo scriba legionario, ha vinto infatti il Premio Eisner come “Best Comics-Related Book”.
Consiglio, ehm, disinteressato: se fossi in te, Paul, prenderei la cosa come il segnale che per te una carriera lontano dalla Legione è ancora possibile.

ITEM! Il più importante annuncio legionario proveniente da San Diego è senz’altro quello relativo al crossover con i personaggi della serie classica di Star Trek, coprodotto da DC Comics e IDW.
La storia uscirà, da ottobre, come miniserie di sei numeri, ognuno dei quali sarà pubblicato con due copertine diverse, di cui una realizzata da Phil Jimenez.
Una delle variant – che, già lo prevedo, mi faranno svenare – sarà ad opera di Steve Lightle, storico penciler del “volume three” e di “The Legion”; tramite il suo account Facebook, il talentuoso disegnatore ha perfino già diffuso, a mo’ di teaser, un dettaglio dell’opera, che potete ammirare nella gallery in basso.

ITEM! Per concludere, una galleria di immagini promozionali diffuse dalla DC tra una conferenza e l’altra.
Tra queste, le anteprime delle uscite legionarie di settembre, e – freschi freschi dal panel sul redesign del DCU post-Flashpoint (fonte: CBR) – alcuni schizzi di Jim Lee per le nuove divise di Mon-El e soci.
Logo del “volume seven” a parte, pare che sul lato grafico ci sarà di che farsi venire l’acquolina, e parecchio!

Legion Re-Cover-y Contest: i risultati!

mercoledì, gennaio 26th, 2011
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Legion Re-Cover-y Contest!

Pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa paaa, pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa paaa, pa pa pa pappa pappa paaa pappaaa…

Certo che abbiate riconosciuto in queste note il tema di “Rocky”, ecco che l’atmosfera è finalmente adatta a presentare i contenuti dell’articolo che segue, uno dei pezzi più attesi della storia della blogosfera.
Dopo aver svelato, la scorsa settimana, le illustrazioni fuori concorso, è infatti giunto il momento di mostrare quelle che si sono disputate di fatto il titolo di vincitrici del Legion Re-Cover-y Contest. E di conoscere quale, tra queste, si è aggiudicata l’ambìto premio in palio, gli albi in lingua originale di DC Universe #0 e di Final Crisis: Legion of 3 Worlds #1-5.

Per chi si fosse interessato all’evento solo ora, vale la pena ricordare in breve l’obiettivo del contest, indirizzato a tutti gli amatori del disegno. Per partecipare era richiesto reinventare, secondo il proprio gusto e in totale libertà, una qualsiasi delle copertine dedicate dalla DC Comics alla Legione dei Super-Eroi negli oltre cinquant’anni di vita editoriale della storica equipe di carta.
A rispondere all’appello sono stati in molti, ma incredibilmente solo sette tra questi hanno saputo rispettare l’imprescindibile richiesta di includere dei legionari nella propria opera. I risultati degli sforzi di queste menti elette sono disposti in colonna di seguito, in ordine alfabetico ad eccezione del vincitore, che ovviamente vedrete per primo. Anzi, ad eccezione… dei vincitori.
Già, avete capito bene. D’accordo con il concept artist extraordinaire Alessandro Bragalini, il cui occhio attento ed esperto è stato di inestimabile supporto al mio modesto parere di giudice unico, si è infatti deciso di assegnare, oltre al premio di cui sopra, anche una sorta di “trofeo della critica” ad un artista che abbiamo entrambi trovato particolarmente degno. Curiosi? Cliccate di seguito, allora, che si parte! (altro…)

SDCC ‘10: XS corre verso “Flash: Speed Force”

domenica, agosto 8th, 2010
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Dettaglio della copertina di The Flash (vol.II) #148

Dettaglio della copertina di The Flash (vol.II) #148

Seconda razione di notizie Legion-related dalla convention di San Diego, mastodontico happening fumettaro tenutosi nell’assolata California agli sgoccioli del mese di luglio.
Questa volta, ho selezionato tutte le novità dal Comic-Con legate in qualche modo al team futuribile ma riguardanti principalmente altri protagonisti del DC Universe. In questo senso, l’annuncio più entusiasmante proviene dal DC Nation panel, dove è stata comunicata la nascita di “Flash: Speed Force”, una nuova collana dedicata al mondo del velocista scarlatto e che dovrebbe vedere nel cast – se non altro occasionalmente – anche la legionaria XS:

“We’re doing a second Flash book next year called ‘Flash: Speed Force,” Johns said, featuring Bart Allen, Jesse Quick, XS, and the other speedsters.

Purtroppo, le restanti segnalazioni riguardano solo la collana “R.E.B.E.L.S.”, il blando spin-off legionario curato da Tony Bedard. Per chi avesse la fortuna di ignorare questa serie, alla quale in questi mesi ho già dedicato numerose recensioni, rammento che essa vede protagonisti Vril Dox II e il figlio Lyrl, opportunisti avventurieri intergalattici nonché antenati del più conosciuto Brainiac 5.
Le informazioni sul futuro di “R.E.B.E.L.S.”, che a quanto pare continuerà a proseguire incurante il suo cammino editoriale nonostante un’attenzione molto scarsa da parte del pubblico, provengono da diverse delle conferenze organizzate a San Diego dalla DC Comics. A cominciare dal DC Premiere Teams panel, cui ha presenziato lo stesso Bedard:

Tony Bedard’s critically acclaimed “R.E.B.E.L.S.” will finally see Lobo join the team as a member, “I’ve been begging for him since the beginning. Upcoming storylines will see Vril Dox pitting his “Justice for profit” team against the Green Lantern Corps, as well as Lobo versus Brainiac.

Altre news dal DC Universe panel

On the status of low-selling titles “R.E.B.E.L.S.” and “Jonah Hex,” Sattler said, “they’re not going anywhere.”

…e, per concludere, dal Green Lantern panel:

Bedard briefly discussed “R.E.B.E.L.S.,” his space-faring series, which is a team book but “essentially a solo series” about Vril Dox. The difference between R.E.B.E.L.S. and Green Lanterns, Bedard said, “is they come in and you have to pay for it, where as the Green Lanterns do it altruistically.” This creates “a business problem for Dox.

After issue #20, the team in that title will no longer be called L.E.G.I.O.N. but will become R.E.B.E.L.S., which Lobo says stands for, “Random Everyday Bastiches Ending Legion Supremacy,” according to Bedard.

Questo è tutto, ma restate sintonizzati: nei prossimi giorni, seguiranno ulteriori curiosità legionarie da quel di San Diego.

Sensor Girl: quella sua maglietta fina…!

sabato, dicembre 5th, 2009
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Fin dagli anni Settanta, una delle qualità più note dell’abbigliamento dei legionari è stato il taglio sexy, provocatorio; e senza discriminazioni di sesso, dal celebre bikini rosa di Saturn Girl al famigerato “nude look” di Cosmic Boy. Principali artefici di quest’era di scompensi ormonali, due artisti storici del comicdom di quel periodo, Dave Cockrum e Mike Grell; già dagli anni ’80, sotto la cura grafica di Giffen e Lightle, la moda del 30esimo secolo sembrò recuperare la sua sobrietà.
A onor del vero, ancora oggi i costumi di alcune legionarie come Shadow Lass e Night Girl sono particolarmente generosi sul décolleté. In questi utimi casi, però, i caratteri dei personaggi potrebbero spiegare diegeticamente la scelta di abiti ammiccanti: entrambe sono donne-guerriero, sicure di loro stesse e del proprio corpo.

Ammessa la validità di questo (traballante) argomento, lo si potrebbe estendere anche alla bionda Power Girl, celebre volto della Justice Society e da anni al centro di un’aspra polemica all’interno del fandom a proposito del suo corpetto scollacciato. In una recente storia scritta da Jan Van Meter, lo stesso alter ego di Kara Zor-L ribadisce di andare in giro mezza biotta per, ehm, “sua scelta”.
Ma può essere davvero così, per una creatura di finzione? Esther Inglis-Arkell si è posta il problema in questo articolo sul sito 4thletter, giungendo a mio avviso a una conclusione condivisibile: ogni parola che gli autori mettono in bocca alle loro sirene di carta per giustificarne le vesti succinte è una mera scusa, punto e basta. Sottolineata, per giunta, dal fatto che ai personaggi maschili non tocchi mai ricorrere a un simile corredo di motivazioni: sono sempre sempre più che coperti. Gli editori lo sanno (anche se ogni tanto qualcuno finge di scordarsene): i fumetti di super-eroi hanno un target prettamente maschile, e agli uomini, si sa, piacciono le tette.
Per la cronaca, Van Meter ha risposto personalmente alla Inglis-Arkell, scusandosi per quello che lui stesso ha definito un “tentativo fallito” di parlare d’altro.

Costumi a confronto: la Sensor Girl del 1985 (sulla sinistra, disegno di G. LaRocque) e quella del 2010 (a destra, disegno di F.J. Manapul)

Costumi a confronto: la Sensor Girl del 1985 (sulla sinistra, disegno di G. LaRocque) e quella del 2010 (a destra, disegno di F.J. Manapul)

La copertina di Francis Manapul per “Adventure Comics” (vol. III) #8, recentemente svelata dal blog The Source, ha scatenato in rete un dibattito piuttosto acceso, sulla scia di cui sopra. Sensor Girl, alias della Principessa Projectra ideato nel 1985 da Paul Levitz, è stata dotata a quanto pare di un’inedita, scollatissima, uniforme. La domanda sorge spontanea: perchè?
Lo sconcerto fra gli aficionados è generale, e ben giustificato: la natura del personaggio prevede tutt’altro genere di look, come spiegato chiaramente in questo articolo dal creatore grafico di Sensor Girl, Steve Lightle:

One thing that was important to me as I designed this new female Legionnaire character, was that she not be wearing a skimpy, or sexually provocative, costume. There were many Legionnaires that already represented that type. Since I’ve always believed that diversity was one of the great natural attributes of the Legion, I wanted at least one female Legionnaire who didn’t seem to trade on her physical beauty. Sensor Girl wasn’t supposed to even have the skintight costume that most heroes wear. You will notice that there have always been wrinkles in her costume rather than the ‘painted on’ look.

I thought that there might be an interesting irony in having a character with sensory abilities which was completely blocked from sight, touch, taste, etc. In my original sketches of the character, Sensor Girl’s mask was completely featureless, but I decided that taking such an extreme approach was visually boring and unoriginal. After all, Steve Ditko had already created his character The Question with a featureless mask. I then decided to add the color and pupil-less eye shapes, actually they are meant to be stylized feminine lashes.

Considerando che, dal momento del rilancio johnsiano, il guardaroba di quasi tutti i legionari è stato rivisto in qualche modo, era inevitabile che prima o poi sarebbe toccato anche a chi, per un motivo o per l’altro, era rimasto ancora escluso dal redesign. Ed è giusto così: in fondo, le spalline “so eighties” di Sensor Girl nun se potevano proprio più vedè.
Mi sembra chiaro che lo “stilista” della nuova tenuta, probabilmente dello stesso Manapul, si sia basato unicamente su parametri estetici, senza chiedersi a chi stava andando a modificare il look . È triste constatare che, nel dubbio, la soluzione migliore per “svecchiare” sia ritenuta dai professionisti quella di mostrare petto o coscia.

In via sperimentale, ho pensato di editare il disegno originale, cercando di proporne una versione più attinente al concept del personaggio: il risultato è visibile qui sotto.
In primis, ho eliminato ovviamente la scollatura; poi mi sono dedicato alla (orribile) maschera. Forse sarebbe stato meglio coprire anche il resto, ma non volevo stravolgere eccessivamente il modello di Manapul, e inoltre le braccia nude sembrano essere una specie di refrain delle attuali divise del team futuribile.

Una possibile variante del nuovo look "sexy" di Sensor Girl

Una possibile variante del nuovo look "sexy" di Sensor Girl

La cosa che, tutto sommato, mi deprime di più è il fatto che, evidentemente, il “trucco” di mostrare un po’ di pelle funziona. Altrimenti le publishing house lo eviterebbero, o quantomeno non se ne servirebbero così (è il caso di dirlo) abbondantemente come invece accade.
Un appello ai lettori erotomani: ragazzi, siamo su internet, iniziate a scoprire i siti porno e facciamola finita una volta per tutte con queste stronzate.

James Robinson, Mon-El e il “fumetto di formazione”

domenica, maggio 17th, 2009
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Tellus affronta Mon-El in "Legion of Super-Heroes" (vol.III) #26, disegni di Greg LaRocque

Tellus affronta Mon-El in "Legion of Super-Heroes" (vol.III) #26, disegni di Greg LaRocque

Come sottolineato di recente dallo scriba legionario Geoff Johns, negli ultimi mesi la collana “Superman” sta ospitando numerose trame di vivo interesse per tutti gli amanti del franchise futuribile DC per eccellenza. Autore della serie è il bravo James Robinson, salito sugli altari negli anni Novanta per il suo celebre impegno su “Starman” (vol.II) e da poco tornato al mondo dei comics dopo una pausa come screenwriter hollywoodiano.
Lo sceneggiatore inglese è alle prese con un compito difficile, quello di trainare una collana priva del suo stesso protagonista. Infatti, l’azzurrone ha lasciato la Terra per New Krypton, abdicando il ruolo di paladino di Metropolis ad alcuni fidi gregari come il nostro Mon-El.
Jeffrey Renaud di Comic Book Resources ha svolto con Robinson una lunga chiacchierata su questo tema, il cui risultato è l’articolo leggibile per intero a questo link. Eccone, intanto, i soli estratti Legion-related:

CBR: In “Superman” #687, Guardian says of Mon-El, “He’s not as elegant as Superman in the way he handles things… but he gets the job done.” Do you think that pretty much sums up the character?

James Robinson: The one thing, unfortunately, that really isn’t going to be a big surprise is that at some point, down the line, Mon-El is going to have to face the Phantom Zone, so that he can be the Mon-El that we know in the 30th century. Now, it occurred to me that it seems very inconsistent. Mon-El is actually an explorer. He’s not a superhero. He arrives on Earth and he’s almost immediately put into the Phantom Zone. And he’s stuck in there and when he appears in the future, and I know this is comics, but he’s pretty much fully formed as a Legionnaire. So this explains how he left to become the hero that he will be.

Metropolis of the 21st century is Mon-El’s training ground to become the legendary Legionnaire of the 31st century?

Yes, this is his training ground and it takes, through Superman, his powers, his abilities and the experience and wisdom of Jim Harper, the Guardian, to prepare him to just about fill Superman’s shoes. And you’ll see how, as book goes on, he becomes more and more the hero we know him to be in the future.

The book you’ve created has the feel of a team book. You’ve got Guardian, Mon-El, Black Lightning and Steel. Superman’s shoes are big ones to fill, but are you having fun with all these other toys from the DC sandbox while making them into a de facto team protecting Metropolis?

It’s a lot of fun. At the moment, it’s me getting all the pieces in place. Mon-El falling out of the sky at the end of the issue you just read [“Superman” #687] has ramifications that will make him a very different character. I place a lot of the credit on the shoulders of Dan DiDio. He didn’t want me to just write a Mon-El book. He asked me what is it that makes Mon-El unique? What makes him special? What makes him interesting and not just a watered down version of Superman? He really sort of set me some challenges. And I think I rose to the occasion but it was really him sort of pushing me to do more. As you see with the next issue and as we’re building to the crossover in August there’s more shades to this character than you might have thought.

Superman has to come back to “Superman” at some point. Is the hope that Mon-El is ready to star in his own book when that happens?

Well, honestly, I personally feel that he only has a certain sort of shelf life before he has to go back into the Phantom Zone. There are some stories that could be very nicely told about him that are less sort of Metropolis-centric. My ideal goal is to make him popular enough so that when Superman does return to the book, Mon-El at least gets a maxiseries or a miniseries that will lead to him going back into the Phantom Zone.

Colto da un raptus pubblicitario, Robinson ha inoltre diffuso i primi dettagli su “Codename: Patriot”, il crossover che coinvolgerà tutte le collane dell’Uomo d’Acciaio il prossimo agosto. La storia, realizzata a quattro mani con Greg Rucka, coinvolgerà inevitabilmente l’alter-ego di Lar Gand, anche se il personaggio non viene menzionato dagli autori nel corso delle interviste rilasciate a Newsarama e Comic Book Resources.

Ma il giovane daxamita non è l’unico eroe del XXXI° secolo ad aver trovato posto nel cast di “Superman”. Nei numeri in uscita nei prossimi mesi, infatti, avrà spazio anche l’alieno xenomorfo di nome Tellus, creato da Paul Levitz e Steve Lightle nel 1985 su “Legion of Super-Heroes” (vol.III) #14.
A confermare questo gradito ritorno, se non bastassero i numerosi indizi già disseminati da Robinson nelle sue storie degli ultimi mesi, ci ha pensato anche Johns, che così ha scritto nella sua pagina personale sul social network Twitter:

With @JamesdRobinson at a Mexican Bar plotting Legion stuff. No food, just drink and Tellus.

La prossima uscita di “Superman” sarà il #688, previsto nella checklist per mercoledì 27 maggio.

Road to Mon-El Fashion Contest finals: Steve Lightle

sabato, aprile 18th, 2009
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Mon-El come illustrato da Steve Lightle. Clicca sull'immagine per ingrandirla

Mon-El come illustrato da Steve Lightle. Clicca sull'immagine per ingrandirla

Uno dei miei artisti preferiti nell’ambito dei comics è Steve Lightle. Questo autore del Kansas, dalla linea sottile ed elegante, ha mosso i primi passi al tavolo da disegno sulle pagine di “Legion of Super-Heroes” (vol.III), prima come penciler regolare della serie, a cavallo tra il biennio 1984-85, e quindi come semplice autore delle copertine (1984-89).
Considerando da quanto tempo Lightle è sulla breccia, non si può purtroppo dire che abbia prodotto molto materiale. Probabilmente, ma si tratta di una mia mera ipotesi, egli alterna l’impegno nel comicdom ad una seconda occupazione, magari nel campo della pubblicità o del design. Ci sarebbe da capirlo, vista la volubilità del mondo del fumetto.
Eppure, questo disegnatore ha spesso trovato il tempo di tornare a prestare la sua opera alla libreria legionaria. Come nel caso della deliziosa collana “The Legion”, della quale ha illustrato i numeri #24  (2003) e #34 (2004). O come, più di recente, con la variant cover di “Action Comics” #860 (2007), che immortala un furioso Polar Boy.

E’ proprio di Lightle una delle pin-up più evocative di Mon-El, il legionario in questi giorni protagonista in questo blog di un intero Fashion Contest a lui dedicato.
L’immagine in questione, riprodotta nella miniatura in alto, è tratta dalle pagine di “Who’s Who: The Definitive Directory of the DC Universe” #16, del 1986 . Questo ritratto del giovane daxamita restituisce tutta la maestosa solitudine del personaggio. Pur rappresentando anche la sua anima gemella Shadow Lass, oltre che alcuni dei più stretti amici di Mon-El, il disegno mantiene queste figure sullo sfondo, mentre l’alter ego di Lar Gand scruta, da vero esploratore qual è, un misterioso orizzonte. Bravo, Steve!

Per chi volesse approfondire l’argomento Steve Lightle, consiglio la lettura di questa interessante intervista (in inglese) da lui rilasciata qualche anno fa al sito Comics Bulletin, nella quale l’artista statunitense ripercorre passo dopo passo la propria carriera di cartoonist.
E mi raccomando, amanti del disegno: non perdete tempo a realizzare la vostra versione di Mon-El, avete tempo solo fino alla mezzanotte di domenica 26 aprile 2009!