Nonostante questa rubrica vorrebbe pubblicare solo recensioni lampo, mi rendo conto che spesso finisca invece per ospitare sbrodolate fiume di notevole lunghezza. Sono fatto così: quando siedo al word processor ci vuol poco perchè io ci prenda la mano, specialmente quando l’argomento mi sta a cuore come nel caso della Legione.
Forse stufo dei miei polpettoni, ci ha pensato il buon Paul Levitz a tarparmi le ali, evitando di farcire Legion of Super-Heroes (vol.VI) #2 di spunti da cavalcare per l’eventuale recensione. L’albo, pur piacevole, è infatti piuttosto incolore e transitorio, e a mio avviso si segnala unicamente per alcune incertezze nella sceneggiatura che vorrei analizzare in breve di seguito.
Sia chiaro: come fa giustamente notare Matthew Elmslie in questa review, da uno scrittore come Levitz non ci si poteva aspettare che una performance così, e cioè un secondo numero che prosegue con sobrietà e senza scossoni le numerose trame iniziate nel primo. È una lettura vecchia scuola, questa, e chi compra il biglietto lo sa.
Tuttavia, non tutto sembra scorrere liscio.
Prendiamo ad esempio in esame la situazione proposta fin sulla copertina della “regular edition”, e cioè lo scontro tra il team futuribile e la perfida telepate Saturn Queen.
A meno che questo non sia che il primo seme di una nuova storyline, magari destinata a collidere con quella su Lightning Lord già iniziata da Geoff Johns su “Adventure Comics” (vol. III) #2, la villain è ridotta in queste pagine al mero ruolo di “plot device”, di scusa per scatenare una scazzottata senza senso.
Il comportamento della titaniana, che per puro spasso obbliga Ultra Boy ad attaccare i compagni di squadra, è giustificabile solo tramite un impeto di malvagità da nemesi arricciabaffi da film muto: altrimenti, parrebbe illogico che un criminale latitante attirasse gratuitamente su di sè le attenzioni di un efficace gruppo di “do-gooders” com’è la Legione.
Inoltre, ci si sarebbe aspettato che il cliffhanger conclusivo dello scorso episodio venisse risolto in maniera esplicita, piuttosto che dietro le quinte come invece accade.
La scelta è ardita, e in assoluto avrebbe anche potuto funzionare se ad esempio la rivelazione che sì, Earth Man ha accettato l’anello delle Lanterne Verdi offertogli in chiusura del #1, fosse giunta a mo’ di misurato colpo di scena invece che come una specie di blando sunto di qualcosa di banale che già avremmo dovuto conoscere.
Ma ciò che più mi ha lasciato perplesso nel corso della lettura di questo albo riguarda un aspetto più “tecnico”, quello dell’utilizzo delle didascalie.
Il cast della Legione è sterminato, si sa, e non è facile garantire a tutti i personaggi un sufficiente tempo sul palco, e soprattutto un eguale livello di approfondimento psicologico. Per risolvere il problema, Levitz ha aggiunto al suo arsenale un’arma mai utilizzata ai tempi del “volume III”, quella della didascalia in sostituzione del balloon di pensiero: da una sequenza all’altra, i personaggi si scambiano così il ruolo di voce narrante, consentendo al lettore uno sguardo più intimo nella loro psiche.
Sarà forse una mia tara personale, ma io ritengo che la funzione della didascalia “à la Frank Miller” dovrebbe invece corrispondere a quella dell’io narrante della storia, e cioè della guida che conduce chi fruisce il racconto all’interno dello stesso. Nel caso di questo episodio, invece, la palla passa da tizio a caio senza una ragione apparente, accentuando un senso di scollatura e dispersione che non ho potuto fare a meno di respirare fin dalle prime pagine.
Ironicamente, era forse più moderno ed adeguato proprio lo stile narrativo utilizzato dall’ex President and Publisher DC nelle sue precedenti esperienze legionarie, senza nè didascalie nè (quasi) “thought balloon”, e per questo dal taglio in qualche maniera più fresco e “televisivo”.
Per quanto concerne il lato grafico, infine, ancora molto solida la prova di Yildiray Cinar, penciler di stampo classico e con un radioso futuro davanti a sè.
Vista la lunghezza eccezionale della storia, di ben trenta pagine come il numero scorso, il giovane artista turco è stato aiutato dall’altrettanto valido Francis Portela, che ha affiancato il collega illustrando alcune delle tavole finali.
Il connubio tra i due disegnatori non stride e Portela si da da fare; l’unico appunto da fare è per l’editor, che avrebbe potuto suddividere il lavoro alle due matite sfruttando le precise segmentazioni della sceneggiatura e assegnando ad ognuno dei due artisti delle sequenze precise, invece che un blocco di pagine qualsiasi.
Il prossimo episodio uscirà il 21 luglio, proprio durante le mie ferie: per la prossima recensione, dunque, appuntamento ad agosto!
Tags: Francis Portela, Jim Lee, Legion of Super-Heroes (vol.VI), Paul Levitz, Saturn Queen, Ultra Boy, Yildiray Cinar
La variant con Kal e Krypto è meravigliosa!!!!
La prossima recensione sarà ad Agosto? Uffa…ed io come faccio un mese senza gli aggiornamenti della mia Bibbia-Legionaria? (non è un offesa…anzi il sito è fatto così bene che leggendo i vari post ho capito e scoperto cose che ignoravo ^o^ )
grazie dei complimenti
la prossima recensione sarà ad agosto, ma nel frattempo ci saranno comunque altri articoli. anzi, ne ho programmati alcuni anche per quando sarò in vacanza!
Personally, I don’t have a problem with the second issue of LoSH. I read it as part of the building the entire story and the characters own current stories too.
First person narratives don’t bother me as long as their well written and well placed within the story.
As I know from my several years of the Levitz LoSH runs that it often took many issues (they often paid off in the long run of the stories) to complete a story though at the end of said story, another story was in the middle stage while yet another story was at it’s beginning stage.
I plan to wait to see how this five issue LoSH story arc finishes before I will pass my own judgment on it.
I do hope DC doesn’t over do it with the variant covers. There is no way I can just buy an issue, only for it’s cover and it’s cover alone. Perhaps they could one day offer them as mini-posters for a small price? Nah, not likely.
i like first person narratives too, i just don’t like the way levitz did it 😉
a jim lee poster reuniting all the variant covers of the first six issues would be great! DC would be dumb not doing it