L’annuncio da parte dello sceneggiatore Geoff Johns dei contenuti di “Adventure Comics” (vol.III), in uscita il prossimo agosto, ha destato parecchio rumore in rete, suscitando feedback anche degni di interesse.
Per evitare spoiler, ho preferito confinare la mia veloce “rassegna stampa” sull’argomento, condita da qualche considerazione personale, nella parte nascosta del post. Lasciate ogni… sorpresa o voi che proseguite!
- >> Il disegnatore di “Adventure Comics”, Francis Manapul, ha commentato nel suo blog l’anteprima del #1 di “Adventure Comics” (vol.III) già pubblicata da The Source. A quanto parte, si tratta di materiale non recente, realizzato prima che lui virasse completamente i suoi interessi artistici verso la tecnica dell’ink wash. Per cui, per il futuro, dovremo attenderci tavole con un influsso pittorico ancora più spiccato. Bravò, FJM!
Inoltre, Manapul ha condiviso un interessante aneddoto sulla genesi di questa sequenza all’interno della storia:
The neat thing about it is that Geoff loved the pages enough to write it into the story as is! So now this is the opening sequence to the book! How much more could I love Geoff for doing this? NOT enough! It was very indicative of how collaborative a writer he is with his artist’s so I’m really pumped to be COLLABORATING with him!
- >> Il Blog di Newsarama ha dedicato molto spazio alla notizia del ritorno di Conner Kent dal limbo editoriale, a cominciare da questa cronistoria del personaggio.
Molto più interessante è, però, questo secondo articolo, che solleva la scottante questione giuridica dietro all’atteso ripescaggio dell’ex Teen Titan.
Quando nel 2006 la DC si sbarazzò dell’eroe ideato da Karl Kesel e Tom Grummett, ad animare la mannaia fu soprattutto l’ombra della causa legale in corso tra l’editore newyorkese e gli eredi di Jerry Siegel, creatore di Superman assieme a Joe Shuster. Oggetto del contendere, i diritti di sfruttamento dell’Uomo d’Acciaio e della sua controparte giovanile, Superboy. Per andare sul sicuro, la DC preferì quindi accantonare quest’ultima property “bollente”, in attesa di ulteriori sviluppi.
Cosa è successo, oggi, da far cambiare idea così radicalmente ai vertici della DC Comics? Ecco cosa ne pensa l’autore dell’esauriente approfondimento pubblicato da Newsarama, il giurista fumettofilo Jeff Trexler:Based on Judge Larson’s ruling in the Superboy case, DC might have concluded that the worst they’ll end up with is 50 percent of the character as a joint work. Since the main issue is profit allocation, they might have figured that it’s better to share money from successful characters than to kill them off or end their adolescence prematurely. Moreover, in light of the court’s recent decision to give the Siegels half of the Superman material in Action Comics #1, changing Superboy to Superman arguably does not accomplish all that much — either way DC faces the prospect of having to pay the Siegels something for the work.
- >> Ci si chiede se un nuovo serial su Kon-El possa davvero interessare gli appassionati di comics. Che, stando a quanto riportano le classifiche di vendita diffuse a suo tempo, non sembravano essere particolarmente affezionati nemmeno a “Superboy” (vol.III), l’ultima collana intitolata alle avventure in solitario del “clone a metà” di Superman e Lex Luthor.
Purtroppo, i dati Diamond (a proposito dei quali invito a leggere questo mio post) sono consultabili solo a partire dalle charts di settembre 1996, per cui mi sarebbe impossibile fornire una stima complessiva del successo della serie, iniziata nel dicembre 1993.
In via del tutto oziosa, ho comunque tentato di ricostruire l’indice di gradimento del tempo, prendendo come riferimento solo alcuni numeri chiave, come ad esempio quelli che hanno visto l’esordio di nuovi team creativi o quelli legati ad eventi ben promossi dall’editore. L’idea è di considerare quanto “Superboy” (vol.III) abbia venduto nei momenti in cui è stata più appetitosa da ordinare per i negozianti. Mi rendo conto di quanto questo metodo sia frettoloso e superficiale, ma credo che sia comunque utile a sostenere in maniera efficace la mia tesi di fondo.
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N.B. I dati da me riportati qui sotto sono, nell’ordine: il numero dell’albo originale, la data d’uscita effettiva dello stesso (da non confondere con quella riportata sulla copertina), la posizione nella “top 300″, la stima delle copie ordinate dalle fumetterie USA e la caratteristica che rende a mio avvisio quel fumetto particolarmente significativo per la mia indagine.
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> #33 (settembre 1996) – pos. 73 – 43.100 – Tie-in al crossover “The Final Night”
> #45 (settembre 1997) – pos. 98 – 27.300 copie – Apparizione della Legione dei Super-Eroi
> #50 (febbraio 1998) – pos. 78 – 27.600 copie – Torna a bordo il duo di autori Kesel/Grummett
> #1.000.000 – (settembre 1998) – pos. 90 – 30.900 copie – Tie-in al crossover “DC One Million”
> #83 (dicembre 2000) – pos. 116 – 19.200 copie – Arrivano Joe Kelly e Pascual Ferry
> #91 (agosto 2001) – pos. 89 – 24.300 copie – Tie-in al crossover “Superman: Our Worlds at War”
> #93 (ottobre 2001) – pos. 113 – 22.200 copie – Tie-in al crossover “Joker’s Last Laugh”
> #94 (novembre 2001) – pos. 118 – 20.200 copie – Nuova triade creativa: Jimmy Palmiotti, Dan DiDio e John McRea
> #100 (maggio 2002) – pos. 113 – 19.500 copie – Ultimo numero.
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Premesso che, negli stessi mesi, non è che le vendite della Legione fossero molto più entusiasmanti, là fuori non sembrerebbero esserci così tanti aficionados in astinenza da Kon-El.
Certo, da allora il personaggio è stato rivitalizzato dal golden boy Geoff Johns, che ne ha fatto uno dei cardini della sua fortunata (e, secondo me, molto sopravvalutata) gestione di “Teen Titans” (vol.III). Basterà questo a convincere i fan a spendere ogni mese la bellezza di $3.99 per un’eventuale “Adventure Comics” (vol.III) Superboy-centrica?
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Naturalmente, tutti i Legion-junkies come il sottoscritto si augurano che il contenuto del nuovo titolo non veda il team futuribile relegato in semplici backup story. Oppure che sia vicino al “Superboy and the Legion” cui lo stesso Johns ha accennato in modo vago nel suo sito.
Ma al di là del desiderio di soddisfazioni immediate, il pensiero dei fan dovrebbe andare soprattutto alla proverbiale “gallina domani”. Quello che conta veramente, in questo particolare momento, è che “Adventure Comics” (vol.III) sia appassionante e… vendibile, in modo da raccogliere finalmente il successo che da troppo tempo manca al franchise legionario. Long Live the Legion!
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