
Lo scorso febbraio a New York si è svolta una delle comiconvention più importanti d’oltreoceano. A visitarla, oltre alle inevitabili valanghe di appassionati fumettofili, anche parecchi autori o aspiranti tali, in cerca di un contatto diretto con editori del calibro di Marvel e DC Comics. E’ dura sfondare nel comicdom, ed eventi come quelli delle fiere sono da sempre una vetrina utile anche solo per tessere delle reti di contatti “giusti”.
Tra i molti pionieri italiani che hanno invaso la Grande Mela in quel periodo, anche il mio caro amico Alessandro Bragalini, il quale, dopo aver pubblicato per Image Comics e Dark Horse, può ormai definirsi più di un semplice “wannabe”. Ale si è recato alla comicon con un polposo portfolio, arricchito poco prima della partenza per gli States da una breve sequenza di tavole con protagonisti alcuni personaggi DC. La “storiella” in questione, sceneggiata grossolanamente dal sottoscritto, non poteva che vedere un’apparizione, pur breve, della Legion of Super-Heroes.
Col permesso di Alessandro, colgo l’occasione per pubblicare su questo blog una delle tavole cui accennavo, in tutto il suo splendore. La scena rappresentata vede Starman, alias Thom Kallor, spedire nel 31esimo secolo un temibile avversario che fino a quel momento stava mettendo in seria difficoltà lui e il resto della Justice Society. Giunto nel futuro, il mostruoso villain si ritrova di fronte un comitato di benvenuto niente male, nea forma di alcuni legionari che lo attendono con tanto di proiettore della zona fantasma. Adieu, monsieur monstre!
E’ sempre un piacere ammirare un disegno di Ale, specie quando il soggetto è per me così affascinante. Chissà che non riesca a convincerlo a disegnare la Legione qualche altra volta!
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Superman e la Legione dei Super-Eroi. Disegno di Alessandro Bragalini
Spettacolo!
Che curiosità di leggere tutta la storia…
Bella! Bravissimo Alessandro (come sempre ;))!
in realtà non c’era una vera e propria “storia”. più che altro ho cercato di costruire una sequenza che, oltre ad essere un minimo sensata, potesse concedere ad alessandro la possibilità di esprimere tutto il suo talento nel narrare situazioni di tipo diverso. per cui, per dire, l’inizio era sommesso e “misterioso”, poi si passava all’azione, poi ad altro ancora, eccetera.