Il marchio del Comics Code Authority
Il blog The Source ha annunciato che a partire da quest’anno la DC abbandonerà il Comics Code Authority, l’organo di censura del fumetto statunitense creato nel 1954 sotto la spinta del libro “Seduction of the Innocent” dello psichiatra Fredric Wertham, e da allora imposto a tutti gli editori di comics (fonte: Wikipedia).
Negli anni, in singole occasioni, alcune publishing house come la Marvel si erano già infischiate dell’approvazione delle loro storie da parte del Comics Code, come nel celebre caso di “Amazing Spider-Man” (vol. I) #96, del 1971. L’abbandono dell’autorità di censura da parte di una major, però, non avvenne che nel 2001, quando proprio la Marvel introdusse per prima un proprio sistema di rating, ancora oggi in vigore.
Il nuovo “rating system” interno della DC Comics, in vigore dal prossimo aprile, è molto simile a quello attualmente utilizzato nel campo dei videogiochi, e sarà così strutturato:
Beginning with our April 2011 titles, all DC comic book covers will utilize the following rating system:
E – EVERYONE
Appropriate for readers of all ages. May contain cartoon violence and/or some comic mischief.
T – TEEN
Appropriate for readers age 12 and older. May contain mild violence, language and/or suggestive themes.
T+ – TEEN PLUS
Appropriate for readers age 16 and older. May contain moderate violence, mild profanity, graphic imagery and/or suggestive themes.
M – MATURE
Appropriate for readers age 18 and older. May contain intense violence, extensive profanity, nudity, sexual themes and other content suitable only for older readers.
Una curiosità: pochi anni dopo la nascita del CCA, anche il nostro Paese vide l’esigenza di un simile sistema di auto censura – “Garanzia Morale”, si chiamava – che però ebbe vita breve, restando in gioco solo dal 1962 al ’67 (fonte: Wikipedia).
Anteprima a colori di "Adventure Comics" #523 (clicca per ingrandire)
Conoscendo l’attuale produzione di Superman e soci, mi chiedo se tra i titoli dedicati ai supereroi del DC Universe canonico ne esista almeno uno che potrebbe rispettare la catalogazione di “E”, o quantomeno di “T”. Forse giusto i titoli della Legione, e in questo senso apprezzo il tocco old school dell’attuale sceneggiatore Paul Levitz, potrebbero rientrare onestamente tra i “Teen”, ma per il resto non ne vedo altri. Persino “Teen Titans” è stato a lungo teatro di violenza gratuita ed esplicita, figuratevi le altre serie.
Per fortuna, l’ingresso di Phil Jimenez su “Adventure Comics” – ne ho parlato di recente in questo articolo – dovrebbe portare acqua al mulino di chi, come il sottoscritto, preferisce una Legione “per tutte le età”, come lasciato ampiamente intuire dall’autore in questa lunga intervista a Comic Book Resources:
As fans of the Legion know, when it comes to potential members, there exists a certain lovable group of misfits that never quite made the cut. Jimenez said that although it ultimately comes down to Levitz’s plans, when it comes to the Legion of Substitute Heroes he would “happily draw Infectious Lass in every issue that I possibly could.”
“What I remember most fondly about the Legion of Substitute Heroes is that hilarious special from back in the ’80s, which I reread constantly because I can’t get over how funny it is,” he said. “I’m a big fan of funny in comics. I’m sad that more people are not. The Substitute Heroes I think would be a fantastic title, like a one-shot, every couple of years or more often. I definitely feel like there’s room for it. The beautiful thing about a group of characters like the Substitute Heroes, which in and of itself is so delightfully absurd, is that you can play that and love it. If you have this one thing on the side who are lighter and not as heavy and who can go on funny adventures, how hilarious is that? It’s awesome. But I’m not sure how many readers, fans or even creators are interested in seeing that.”
[…] [The applicants of the Legion Academy are] a little bit rougher, a little more entitled. That said, I don’t want you to think they’re anti-heroes because I’m anti-anti-heroes,” he said.
[…] If you’re really into Wolverine and Batman, I’m always afraid of dropping the name Bouncing Boy, but that guy is cool—far more than I ever expected. That character has a really good spirit and he ends up being a lot of fun to draw.
Considerando che Jimenez è accreditato su “Adventure Comics” anche come co-soggettista, direi che dovremmo vederne delle belle. E magari, per una volta, potremo passare senza timore il nostro comic book anche a figli, nipotini e cuginetti: perchè alla fine, per chi non teme di lasciarsi coinvolgere a sua volta dalla lettura, non c’è miglior “rating system” della propria coscienza critica.