Posts Tagged ‘Legion of Super-Heroes (vol.III)’

Legion Re-Cover-y Contest: i risultati!

mercoledì, gennaio 26th, 2011
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Legion Re-Cover-y Contest!

Pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa paaa, pa pa pa pa pa pa pa pa pa pa paaa, pa pa pa pappa pappa paaa pappaaa…

Certo che abbiate riconosciuto in queste note il tema di “Rocky”, ecco che l’atmosfera è finalmente adatta a presentare i contenuti dell’articolo che segue, uno dei pezzi più attesi della storia della blogosfera.
Dopo aver svelato, la scorsa settimana, le illustrazioni fuori concorso, è infatti giunto il momento di mostrare quelle che si sono disputate di fatto il titolo di vincitrici del Legion Re-Cover-y Contest. E di conoscere quale, tra queste, si è aggiudicata l’ambìto premio in palio, gli albi in lingua originale di DC Universe #0 e di Final Crisis: Legion of 3 Worlds #1-5.

Per chi si fosse interessato all’evento solo ora, vale la pena ricordare in breve l’obiettivo del contest, indirizzato a tutti gli amatori del disegno. Per partecipare era richiesto reinventare, secondo il proprio gusto e in totale libertà, una qualsiasi delle copertine dedicate dalla DC Comics alla Legione dei Super-Eroi negli oltre cinquant’anni di vita editoriale della storica equipe di carta.
A rispondere all’appello sono stati in molti, ma incredibilmente solo sette tra questi hanno saputo rispettare l’imprescindibile richiesta di includere dei legionari nella propria opera. I risultati degli sforzi di queste menti elette sono disposti in colonna di seguito, in ordine alfabetico ad eccezione del vincitore, che ovviamente vedrete per primo. Anzi, ad eccezione… dei vincitori.
Già, avete capito bene. D’accordo con il concept artist extraordinaire Alessandro Bragalini, il cui occhio attento ed esperto è stato di inestimabile supporto al mio modesto parere di giudice unico, si è infatti deciso di assegnare, oltre al premio di cui sopra, anche una sorta di “trofeo della critica” ad un artista che abbiamo entrambi trovato particolarmente degno. Curiosi? Cliccate di seguito, allora, che si parte! (altro…)

Torna la pagina della posta nei fumetti DC

martedì, gennaio 4th, 2011
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Immagine da "Legion of Super-Heroes" (vol.V) #6

Immagine da "Legion of Super-Heroes" (vol.V) #6

Più che il lancio di questa o quella nuova serie, più che l’annuncio dell’esclusiva di qualche artista “hot”, il blog The Source ha esploso ieri il vero colpo di scena DC Comics del 2011: il ritorno della pagina della posta, dopo circa una decina d’anni di assenza, in coda ai periodici DC. Per tutti i francobolli!
Per scrivere ai redattori della publishing house newyorkese, basta spedire una letterina all’indirizzo che trovate al link di cui sopra, o utilizzare questa comoda applicazione web.

Onestamente, la notizia suscita in me emozioni controverse.
Da una parte, penso che potrebbe uscirne qualcosa di interessante: come ha già saputo dimostrare negli ultimi anni “Amazing Spider-Man”, il filtro dell’editor può selezionare le missive dei lettori con l’intelligenza necessaria a trasformare la “letter column” in una vitale agorà, vedi il caso della bella discussione nata attorno al #574 della celebre ammiraglia ragnesca.
Inoltre, da appassionato collezionista di albetti sfusi piuttosto che di collected editions, una soluzione che incolli maggiormente le uscite al rispettivo qui e ora non può a mio avviso che arricchire di fascino il comic book come oggetto.

Dall’altro lato, però, mi fa sorridere che un editore che sta finalmente lanciandosi nel mercato digitale di tablet pc e smart phone debba come bilanciare questa mossa con una coperta di Linus così arcaica e retrò. Non sarebbe stato forse il caso, ad esempio, di rendere più navigabili e interattive le paleolitiche message boards ufficiali DC Comics, favorendone magari la consultazione tramite iPhone e company?

A naso, la mia sensazione è che questa mossa sia legata più che altro al recente ritocco alla foliazione degli albi, i quali hanno visto calare a “sole” 20 tavole la lunghezza delle loro feature.
In questo senso, l’aggiunta di un paio di pagine di testualità intensa come quelle della posta saprà certo allungare l’esperienza di lettura dei singoli floppies, trasmettendo una sensazione di sazietà posticcia sulla falsariga di alcuni farmaci da dietista.
In ogni caso tutto fa brodo, e benvengano nuovi (!) contenuti come la posta, che male non possono fare.

A tal proposito, nel resto dell’articolo ho messo assieme una sorta di cavalcata storica delle rubriche della posta legionarie, ripercorrendo l’evolvere dei loro loghi dagli anni Sessanta alla fine dei Novanta, quando i fan videro interrompersi in casa DC questa gloriosa tradizione. Pronti per il “ritorno al futuro”? (altro…)

The Future is NOW!

domenica, aprile 25th, 2010
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Sfogliando le pagine di “Green Lantern” (vol. IV) #34, albo che ha toccato gli stand dei negozi appena questa settimana, mi sono imbattuto con piacere in un “house ad” dedicato alla nuova serie della Legione, il cui esordio è previsto per il prossimo 19 maggio.
Quella di Lanterna Verde è attualmente una delle collane di maggior successo di casa DC, e può senz’altro fornire un’ottima vetrina pubblicitaria a Lightning Lad e soci. Soprattutto dato che, come denuncia chiaramente la prima copertina dello stesso “volume six”, il mythos del cowboy di smeraldo è destinato a trovare notevole spazio nei piani degli autori Paul Levitz e Yilyiray Cinar.
Chissà in quali altri albi sarà certamente apparso questo “spot”: se li scovate, segnalatelo pure nei commenti!

Pagina di pubblicità tratta da "Green Lantern" (vol.IV) #53, del 21-04-2010

Pagina di pubblicità tratta da "Green Lantern" (vol.IV) #53, del 21-04-2010

Da sottolineare come, a conferma di quanto già segnalato in questo articolo, il logo scelto per la nuova serie sia il medesimo dello storico “volume three” del 1984.
Escludendo una miniserie di ristampe uscita nel 1973, quella collana segnò per la Legione un piccolo record: per la prima volta, infatti, una “ongoing” intitolata al team futuribile veniva fatta iniziare del numero uno, invece che proseguire la numerazione di un titolo già esistente.
Vale la pena ricordare che negli anni della Silver Age, epoca in cui le storie dei singoli floppies erano quasi sempre autoconclusive, la longevità di una testata costituiva per il lettore medio garanzia di qualità: per questo, si sfavoriva quando possibile l’opzione di lanciare nuovi “numeri uno”, al punto da preferire spesso che gli albi di esordio non portassero addosso alcuna numerazione progressiva, mostrata solo dall’uscita seguente.

In luce della nuova continuity del DC Universe, che ha pressochè cancellato dalla storiografia del XXXI secolo ogni evento pubblicato dopo il 1989, si potrebbe perfino affermare che il “volume three” sia l’unica “vera” collana storica della Legione.
A questo punto, la fantasia e l’entusiasmo suggeriscono un azzardo: e se, prima o poi, la serie attuale si “agganciasse” alla numerazione di quella dell’84, peraltro sempre curata da Levitz?
Considerando che allora la collana si concluse con il #63, il punto di transizione ideale sarebbe il #36 del “vol. VI”, che potrebbe venir fatto seguire da un #100 invece che da un #37. Ma per pensare a questo tipo di giochini è davvero troppo presto: escludendo eventuali ritardi, non se ne parlerebbe comunque prima del 2013!

Galleria d’Arte: Colleen Doran

lunedì, marzo 8th, 2010
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Saturn Girl vista da Colleen Doran (1998)

Saturn Girl vista da Colleen Doran (1998)

Auguri a tutte le lettrici del Legionblog! Per celebrare alla grande la Festa della Donna, ho pensato di dedicare una gallery a una delle disegnatrici che più adoro: la straordinaria Colleen Doran.
Questa dotata artista americana, oggi nota al pubblico soprattutto per l’epopea fantasy di A Distant Soil, ha prestato la sua mano anche al franchise della Legione, del quale la stessa Doran è una devota ammiratrice.

La galleria che segue contiene materiale tratto, oltre che da questo sito amatoriale edicato a Saturn Girl e dal blog della stessa autrice, dall’intera bibliografia legionaria di Colleen. Che, per la precisione, consiste dei seguenti titoli:

– “Legion of Super-Heroes” (vol.III) #27 (1986)
– “Who’s Who in the Legion of Super-Heroes” #1-5, #7 (1988)
– “Legion of Super-Heroes” (vol.IV) #31 (1992)
– “Legionnaires” #8 (1993)
– “Valor” #14-23 (1993-94)

Purtroppo, in alcune delle tavole che seguono le matite originali della Doran sono state a dir poco massacrate dall’opera di inchiostratori a dir poco rozzi e inadeguati, come nel caso delle tavole tratte dalla serie “Valor”. Vale comunque la pena riscoprire quelle storiche e affascinanti pagine: per ammirarle, basta cliccare sul link qui di seguito.  (altro…)

James Robinson, Mon-El e il “fumetto di formazione”

domenica, maggio 17th, 2009
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Tellus affronta Mon-El in "Legion of Super-Heroes" (vol.III) #26, disegni di Greg LaRocque

Tellus affronta Mon-El in "Legion of Super-Heroes" (vol.III) #26, disegni di Greg LaRocque

Come sottolineato di recente dallo scriba legionario Geoff Johns, negli ultimi mesi la collana “Superman” sta ospitando numerose trame di vivo interesse per tutti gli amanti del franchise futuribile DC per eccellenza. Autore della serie è il bravo James Robinson, salito sugli altari negli anni Novanta per il suo celebre impegno su “Starman” (vol.II) e da poco tornato al mondo dei comics dopo una pausa come screenwriter hollywoodiano.
Lo sceneggiatore inglese è alle prese con un compito difficile, quello di trainare una collana priva del suo stesso protagonista. Infatti, l’azzurrone ha lasciato la Terra per New Krypton, abdicando il ruolo di paladino di Metropolis ad alcuni fidi gregari come il nostro Mon-El.
Jeffrey Renaud di Comic Book Resources ha svolto con Robinson una lunga chiacchierata su questo tema, il cui risultato è l’articolo leggibile per intero a questo link. Eccone, intanto, i soli estratti Legion-related:

CBR: In “Superman” #687, Guardian says of Mon-El, “He’s not as elegant as Superman in the way he handles things… but he gets the job done.” Do you think that pretty much sums up the character?

James Robinson: The one thing, unfortunately, that really isn’t going to be a big surprise is that at some point, down the line, Mon-El is going to have to face the Phantom Zone, so that he can be the Mon-El that we know in the 30th century. Now, it occurred to me that it seems very inconsistent. Mon-El is actually an explorer. He’s not a superhero. He arrives on Earth and he’s almost immediately put into the Phantom Zone. And he’s stuck in there and when he appears in the future, and I know this is comics, but he’s pretty much fully formed as a Legionnaire. So this explains how he left to become the hero that he will be.

Metropolis of the 21st century is Mon-El’s training ground to become the legendary Legionnaire of the 31st century?

Yes, this is his training ground and it takes, through Superman, his powers, his abilities and the experience and wisdom of Jim Harper, the Guardian, to prepare him to just about fill Superman’s shoes. And you’ll see how, as book goes on, he becomes more and more the hero we know him to be in the future.

The book you’ve created has the feel of a team book. You’ve got Guardian, Mon-El, Black Lightning and Steel. Superman’s shoes are big ones to fill, but are you having fun with all these other toys from the DC sandbox while making them into a de facto team protecting Metropolis?

It’s a lot of fun. At the moment, it’s me getting all the pieces in place. Mon-El falling out of the sky at the end of the issue you just read [“Superman” #687] has ramifications that will make him a very different character. I place a lot of the credit on the shoulders of Dan DiDio. He didn’t want me to just write a Mon-El book. He asked me what is it that makes Mon-El unique? What makes him special? What makes him interesting and not just a watered down version of Superman? He really sort of set me some challenges. And I think I rose to the occasion but it was really him sort of pushing me to do more. As you see with the next issue and as we’re building to the crossover in August there’s more shades to this character than you might have thought.

Superman has to come back to “Superman” at some point. Is the hope that Mon-El is ready to star in his own book when that happens?

Well, honestly, I personally feel that he only has a certain sort of shelf life before he has to go back into the Phantom Zone. There are some stories that could be very nicely told about him that are less sort of Metropolis-centric. My ideal goal is to make him popular enough so that when Superman does return to the book, Mon-El at least gets a maxiseries or a miniseries that will lead to him going back into the Phantom Zone.

Colto da un raptus pubblicitario, Robinson ha inoltre diffuso i primi dettagli su “Codename: Patriot”, il crossover che coinvolgerà tutte le collane dell’Uomo d’Acciaio il prossimo agosto. La storia, realizzata a quattro mani con Greg Rucka, coinvolgerà inevitabilmente l’alter-ego di Lar Gand, anche se il personaggio non viene menzionato dagli autori nel corso delle interviste rilasciate a Newsarama e Comic Book Resources.

Ma il giovane daxamita non è l’unico eroe del XXXI° secolo ad aver trovato posto nel cast di “Superman”. Nei numeri in uscita nei prossimi mesi, infatti, avrà spazio anche l’alieno xenomorfo di nome Tellus, creato da Paul Levitz e Steve Lightle nel 1985 su “Legion of Super-Heroes” (vol.III) #14.
A confermare questo gradito ritorno, se non bastassero i numerosi indizi già disseminati da Robinson nelle sue storie degli ultimi mesi, ci ha pensato anche Johns, che così ha scritto nella sua pagina personale sul social network Twitter:

With @JamesdRobinson at a Mexican Bar plotting Legion stuff. No food, just drink and Tellus.

La prossima uscita di “Superman” sarà il #688, previsto nella checklist per mercoledì 27 maggio.

Road to Mon-El Fashion Contest finals: Steve Lightle

sabato, aprile 18th, 2009
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Mon-El come illustrato da Steve Lightle. Clicca sull'immagine per ingrandirla

Mon-El come illustrato da Steve Lightle. Clicca sull'immagine per ingrandirla

Uno dei miei artisti preferiti nell’ambito dei comics è Steve Lightle. Questo autore del Kansas, dalla linea sottile ed elegante, ha mosso i primi passi al tavolo da disegno sulle pagine di “Legion of Super-Heroes” (vol.III), prima come penciler regolare della serie, a cavallo tra il biennio 1984-85, e quindi come semplice autore delle copertine (1984-89).
Considerando da quanto tempo Lightle è sulla breccia, non si può purtroppo dire che abbia prodotto molto materiale. Probabilmente, ma si tratta di una mia mera ipotesi, egli alterna l’impegno nel comicdom ad una seconda occupazione, magari nel campo della pubblicità o del design. Ci sarebbe da capirlo, vista la volubilità del mondo del fumetto.
Eppure, questo disegnatore ha spesso trovato il tempo di tornare a prestare la sua opera alla libreria legionaria. Come nel caso della deliziosa collana “The Legion”, della quale ha illustrato i numeri #24  (2003) e #34 (2004). O come, più di recente, con la variant cover di “Action Comics” #860 (2007), che immortala un furioso Polar Boy.

E’ proprio di Lightle una delle pin-up più evocative di Mon-El, il legionario in questi giorni protagonista in questo blog di un intero Fashion Contest a lui dedicato.
L’immagine in questione, riprodotta nella miniatura in alto, è tratta dalle pagine di “Who’s Who: The Definitive Directory of the DC Universe” #16, del 1986 . Questo ritratto del giovane daxamita restituisce tutta la maestosa solitudine del personaggio. Pur rappresentando anche la sua anima gemella Shadow Lass, oltre che alcuni dei più stretti amici di Mon-El, il disegno mantiene queste figure sullo sfondo, mentre l’alter ego di Lar Gand scruta, da vero esploratore qual è, un misterioso orizzonte. Bravo, Steve!

Per chi volesse approfondire l’argomento Steve Lightle, consiglio la lettura di questa interessante intervista (in inglese) da lui rilasciata qualche anno fa al sito Comics Bulletin, nella quale l’artista statunitense ripercorre passo dopo passo la propria carriera di cartoonist.
E mi raccomando, amanti del disegno: non perdete tempo a realizzare la vostra versione di Mon-El, avete tempo solo fino alla mezzanotte di domenica 26 aprile 2009!

8 marzo: le donne della Legione

domenica, marzo 8th, 2009
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Anche il giorno della festa della donna, la Legione dei Super-Eroi offre spunti di riflessione e discussione. Fin dalle primissime apparizioni del team, a cavallo tra anni Cinquanta e Sessanta, le numerose ragazze del gruppo sono state rappresentate in un’ottica di fatto anticipatrice delle rivoluzioni nel rapporto tra i sessi che avrebbero caratterizzato i decenni successivi. Autoritarie, coraggiose, forti, le donne della Legione non hanno nulla da invidiare ai colleghi maschietti. E non c’è nulla di strano, per loro, nell’essere come sono: considerando la mentalità generalmente diffusa negli anni della Silver Age, la cosa più rivoluzionaria è forse il fatto che personalità di questo tipo non dèstino alcun tipo di stupore agli occhi della società loro contemporanea.

Le donne della Reboot Legion. Disegno di Jeffrey Moy

Le donne della Reboot Legion. Disegno di Jeffrey Moy

Per festeggiare l’8 marzo, però, ho pensato di dedicare un articolo alle donne in carne ed ossa che, nel corso degli anni, hanno contribuito maggiormente al mito a fumetti della Legione. In un ambiente maschilista come quello del comicdom statunitense, è ancora più consolante osservare quanto i nomi di alcune straordinarie autrici siano riusciti ad essere addirittura fondamentali nella stesura delle migliori storie del franchise futuribile DC Comics.
Per evitare un mero elenco della spesa, ho preferito scegliere di soffermarmi su una selezione di nomi a mio avviso particolarmente significativa, spendendo per ognuna delle fumettiste citate qualche parola in più di quanto avrei fatto altrimenti. Chiedo scusa in anticipo a tutte le escluse, il cui apporto e la cui professionalità non è certo mia intenzione mettere in discussione nè sminuire.

La prima donna a lasciare un’impronta davvero indelebile nelle storie della Legione è Laurie Sutton. Nota anche come sceneggiatrice sia nell’ambito del fumetto che dell’animazione, la Sutton sostituisce il collega Mike W. Barr in qualità di editor della serie “Legion of Super-Heroes (vol.II)”, a partire dal #288 del 1982. Sotto la supervisione della Sutton, la coppia titolare di autori, formata da Paul Levitz e Keith Giffen, produce nientemeno che la “Saga della Grande Oscurità” (numeri 290-294), uno dei punti più alti delle loro singole carriere nonchè della produzione legionaria tutta. Niente male davvero!

A sostituire Laurie Sutton (col #294 del 1982) è la premiata editor DC Karen Berger, la cui scrivania ha visto passare nel corso degli anni ben più di un capolavoro, da “Saga of the Swamp Thing” di Alan Moore a “The Sandman” di Neil Gaiman. Fino al 1989, la Berger e Levitz sono responsabili di quella che è ancora oggi, senza dubbio, la parentesi di maggior interesse di tutta la Legion library. In seguito al trasloco  in ambito distributivo alle sole librerie specializzate (1984), celebrato con il rilancio della collana corrente in “Legion of Super-Heroes (vol.III)”, le cronache del 30esimo secolo si arricchiscono inoltre di un’ulteriore, inedito livello di approfondimento e maturità. Non è un caso che, nel 1993, sia proprio la Berger a ricevere l’onore di fondare la prima etichetta DC esplicitamente rivolta ai lettori adulti, l’ancora oggi attivissima Vertigo.

Finora ho citato solo due, se pur importanti, supervisori. Ma anche sul versante più strettamente artistico il palmares dei legion-autori può vantare presenze femminili di grande interesse. A cominciare dalle sceneggiatrici.
Cronologicamente, la prima donna ad aver mai messo mano alle storie della Legion mi risulta essere la brava Mindy Newell. E’ curioso che, oltre a questo record, questa autrice possa vantarne un altro simile, anche se dal valore decisamente più simbolico, riferito al personaggio di una certa Wonder Woman. ‘Nuff said! La Newell, che oggi ha accantonato la scrittura per dedicarsi a tempo pieno all’attività di infermiera, lavora al piacevole ciclo pubblicato tra il 1984 e l’85 su “Tales of the Legion of Super-Heroes” #315-325, oltre che alla miniserie in quattro parti “Legionnaires 3″ (1986).

A causa della lunghissima gestione da parte di Paul Levitz, per ritrovare un nome femminile dietro alla macchina da scrivere bisogna aspettare fino al 1989, quando Mary Bierbaum, coadiuvata dal marito Tom, collabora con lo sceneggiatore Keith Giffen stendendo i dialoghi di “Legion of Super-Heroes (vol.IV)”. Si tratta di un periodo di storie molto controverse ma estremamente affascinanti, che premono più che mai il pedale degli elementi fantascienfici della serie. I Bierbaum cedono il testimone con il #50 del 1993, per dedicarsi però ad un progetto costola: si tratta di “Legionnaires”, delizioso e fresco spin-off cui la coppia lavora per 15 numeri fino al 1994.

Ultima scriba legionaria è Gail Simone, che tra le colleghe già citate può vantare il curriculum più esteso. Già autrice di collane come “Birds of Prey” e “Action Comics”, alla Simone viene affidato nel 2004 l’ingrato incarico di scortare verso il limbo la splendida collana “The Legion”, con un breve arco di storie uscito a cavallo dei numeri #35-38. Un finale aperto senza infamia e senza lode, probabilmente confezionato con scarso preavviso, ma che può comunque vantare alcune buone sequenze e caratterizzazioni azzeccate, su tutte quella di Karate Kid.

Il settore nel quale la bibliografia legionaria soffre maggiormente la mancanza di un più massiccio apporto femminile è sicuramente quello grafico. Nel carnet dei disegnatori della Legione spicca però un nome da me estremamente apprezzato, quello di Colleen Doran. Questa artista dalle matite morbide ed espressive, attualmente alla prova con l’autoproduzione della bella saga fantasy “A Distant Soil”, ha realizzato i layout di numerosi numeri singoli di collane Legion related. In particolare, da segnalare un filotto sulla collana “Valor” (1993-94) e lo storico “Legion of Super-Heroes (vol.IV)” #31, celebre storia-scandalo con protagonisti Element Lad e Shvaughn Erin. Una curiosità: Colleen Doran è una fan della Legione anche nel privato, e ha più di una volta confessato quanto amerebbe tornare al lavoro su questi personaggi. Mi auguro di cuore che lei riesca a soddisfare questo desiderio al più presto.
Oltre a quello della Doran, nelle mie ricerche ho scovato giusto un altro nome da citare tra i disegnatori, nei credits del #37 del “vol.IV”. Si tratta di June Brigman, artista dal segno pulito ricordata dai lettori di comics mainstream soprattutto per aver co-creato il Power Pack della Marvel.

Donne della Legione, tanti meritati auguri per la vostra festa!