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DCnU: Superman impara ad usare i suoi poteri da “giovane adulto”; Supergirl, secondo reboot!

martedì, luglio 19th, 2011
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Superman (vol.III) #2

Superman (vol.III) #2

Quasi a voler spegnere il mio blando ottimismo di ieri, Jim Lee e Dan DiDio hanno esposto in un’intervista a Newsarama le caratteristiche del “nuovo” Uomo d’Acciaio post-Flashpoint.
E, per quanto il progetto delineato dai due Co-Publisher abbia aspetti anche molto interessanti, come il ritrovato celibato per Clark Kent, a me pare evidente l’infausta intenzione – a onor del vero, non ancora esplicitata ufficialmente – di estromettere ancora una volta la Superman Family dal mythos della Legione.
Di seguito, ecco gli highlights delle dichiarazioni di Lee e DiDio, che già stanno facendo discutere la rete:

DiDio said Action Comics by Grant Morrison and Rags Morales will take place five years in the past at the “dawn of the age of superheroes,” with Superman introduced as more of a young, isolated alien who’s trying to find his place in the world, [learning his powers, and learning how people react to him,] without his parents to help him. The comic will show him developing his costume, starting out in a pair of jeans, and discovering his powers, since he cannot fly but only leaps over tall buildings. […]

[Also, in the stories set present day,] Clark Kent will have a new status quo at the Daily Planet and will be a bachelor. […]

“We wanted to have that sense of isolation that might come with being an alien among men,” DiDio said. “The two choices that were made, with both his parents being dead and not being married, isolated Clark a little bit more, so that he really had to do more exploration about mankind. There wasn’t that one strong human tether that he was bonding with and learning through. […]

Clark will have been guided as a youth by the Kents, before their death. […]

The theme of isolation will be further emphasized as Clark Kent has a sense of being an “alien.” That sense of alien separation is not only being heightened in Superman and Action Comics, but also in Supergirl, where Clark’s cousin will arrive on Earth for the first time. […]

DiDio admitted that one of the motivations for rebooting Superman was the fact that the last time it was done — by John Byrne in the mid-1980’s after Crisis on Infinite Earths — the Superman comic was a huge success. […]

In sostanza, nella continuity settembrina Superman avrà iniziato a rapportarsi coi suoi poteri solo da giovane adulto, e solo dopo essere già rimasto orfano dei genitori adottivi. L’idea, a mio avviso condivisibile, è quella di accentuare il senso di solitudine e di “outsiderness” del personaggio, in maniera tutto sommato affine a quella della Silver Age.
Tuttavia, per chi non lo sapesse, nelle classiche storie di Superboy il giovane Kal-El era invece ancora accompagnato, agli esordi della sua attività eroica, dal supporto dei genitori, vere e proprie bussole morali i cui insegnamenti contribuirono a formare non solo lo spirito di Clark come uomo, ma soprattutto quello del potente “dio in Terra” Superman.
Non a caso, come già accennato nella mia lettura storico-critica di Adventure Comics (vol.I) #247, i comics del Ragazzo del Domani erano più solari e lieti di quelli della sua controparte adulta, caratteristica che ai tempi contribuì senz’altro al notevole successo del personaggio, a lungo forse più popolare dell’originale da cui era derivato.

Supergirl (vol.VI) #2

Supergirl (vol.VI) #2

Certo, questo non significa che nel DC Universe post-Flashpoint Superman non possa aver fatto parte in qualche modo della Legione, appunto, da “young adult”.
D’altronde, stando alle informazioni trapelate nelle ultime settimane, il nuovo DCU avrà visto l’alba della “age of superheroes” da circa cinque anni, e da altrettanti, a quanto pare, sarà in attività la Legione del “volume seven”, in un parallelo di tempistiche che suona se non altro come una coincidenza “sospetta”.

Eppure, era stato anche detto che le storie del team futuribile avrebbero preso le mosse, procedendo come se nulla fosse, da quelle edite nell’ultimo periodo. Tra le quali, – vale la pena di ricordarlo, quantomeno per la memorabile recensione di El Braino – “Supergirl (vol.V) Annual” #2, albo che adattava alla realtà post-Crisis gli exploit futuribili di Supergirl nella feature legionaria anni Sessanta di “Adventure Comics” (vol. I).
Invece, come appena esposto da Lee e DiDio, e ribadito sempre a Newsarama dagli sceneggiatori di “Supergirl” (vol. VI) Michael Green e Mike Johnson, il personaggio della Ragazza d’Acciaio subirà un reboot completo… e, per inciso, che palle: la stessa operazione fu realizzata l’ultima volta, a cura di jeph Loeb, solo nel 2004.

A questo punto, tutto è davvero possibile. Anche perchè, ad esempio, la caratterizzazione di Superman come outsider si sposa perfettamente con il ritratto della Legione dipinto nel 2008 dal pezzo grosso Geoff Johns, durante la sua ottima gestione di “Action Comics” (vol. I).
Fa preoccupare, però, il richiamo finale dei Co-Publisher DC all’opera di John Byrne: fu proprio l’amabile autore canadese, forte di un’assurda antipatia personale nei confronti di Cosmic Boy e soci, a tagliare nel 1986 il cordone tra questi e il Superboy originale, dando il là al “train wreck” che avrebbe poi condotto a due reset e alla generale demolizione di quella che allora era una delle proprietà di punta della DC Comics.

Insomma, lo psicodramma continua: restate sintonizzati! (e diffondete il più possibile il link a questa iniziativa su Facebook!)

Edicola legionaria: Adventure Comics (vol.III) #12 e #516

venerdì, luglio 16th, 2010
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Adventure Comics (vol.III) #12

Adventure Comics (vol.III) #12

Santo cielo! Il nuovo ciclo di “Adventure Comics” è a dir poco imbarazzante.

Seppure il vocabolo italiano per definire la cosiddetta nona arte sia lo stesso che traduce anche “balloon”, il fumetto è un linguaggio dove le parole non sono davvero necessarie.
Lo sottolinea tra gli altri Scott McCloud, nel suo celebre saggio Understanding Comics: per comporre un fumetto, l’importante è che sussista una sequenza deliberata tra due o più immagini statiche, punto. Certo, queste immagini giustapposte potrebbero essere semplici parole – in questo senso, balza alla mente l’esperimento eseguito da John Byrne nello storico “Alpha Flight” (vol. I) #6, della Marvel Comics – ma anche no.

Il disegno, inteso soprattutto nei termini cinematografici di resa registica e di abilità nel comunicare la recitazione dei personaggi di carta, è dunque un pilastro centrale delle basi del fumetto, anzi direi forse il più importante.
Proseguendo il parallelo con il mondo della celluloide, si potrebbe dire che, similmente a quanto accade nei comics, anche al cinema la miglior sceneggiatura non potrà mai brillare senza il supporto di un’adeguata trasposizione visiva. Pensate a come sarebbe stata una pellicola come “Il Padrino”, per citare un titolo tanto noto quanto elevato, senza la visione di Francis Ford Coppola o senza le indimenticabili maschere di Marlon Brando e Al Pacino nel cast.

Ecco, i primi due episodi di “Adventure Comics” scritti da Paul Levitz hanno proprio il sapore di script affidati al peggior regista e agli attori più cani sulla piazza: oh no, “Il Padrino” con Vaporidis no! (altro…)

ReLegion Class 1: Adventure Comics (vol.I) #247

lunedì, luglio 20th, 2009
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Adventure Comics (vol.I) #247

Adventure Comics (vol.I) #247

Adventure Comics (vol. I) #247
Aprile 1958

Copertina di Curt Swan (matite), Stan Kaye (chine)
Lettering di copertina: Ira Schnapp

Titolo: “The Legion of Super-Heroes

Soggetto: Mort Weisinger, Otto Binder
Sceneggiatura: Otto Binder
Editor: Mort Weisinger
Disegni: Al Plastino (matite e chine)
Lettering: [sconosciuto]

Prima edizione italiana: Albi del Falco #332, Mondadori, Agosto 1962
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Chiudete gli occhi: è il 1958.

In radio rombano i pezzi di Elvis Presley e Jerry Lee Lewis, e le dolci ballate dei Platters. Come una sorta di amaro presagio, agli Oscar ha appena trionfato “Il ponte sul fiume Kwai”: dall’altra parte del mondo, nel lontano Vietnam, i gruppi di resistenza dei Viet Cong iniziano a manifestarsi con azioni di guerriglia sempre più violente, mentre le truppe di Eisenhower moltiplicano la loro presenza sul territorio.
Il 31 gennaio gli Stati Uniti rispondono al lancio del satellite artificiale russo Sputnik, avvenuto solo poche settimane prima, sputando nel gelo dello spazio l’Explorer 1. La fantascienza si fa sempre più largo al di fuori dei pulp magazine fin dentro nel mondo reale, elettrizzando ulteriormente gli stimoli futuristi degli autori di fiction sci-fi.

Sono anni di grandi contraddizioni, questi. Il repubblicano Eisenhower, agli sgoccioli del suo secondo mandato presidenziale, cerca di traghettare il Paese verso una maggiore integrazione razziale. Il processo non è indolore nè pacifico, e si somma alla tensione che la Guerra Fredda già fomenta ad ogni livello della società americana.
Nonostante questi squilibri, il crescente splendore economico della classe media e il clima di relativa pace mondiale sono un habitat sufficiente alla genesi di una nuovo gruppo sociale, figlio del benessere. Nel corso degli anni ’50, gli adolescenti iniziano ad essere riconosciuti sempre più come una realtà distinta rispetto a quella degli adulti, con ideali e gusti propri e indipendenti. Sollevata dalla responsabilità di contribuire al bilancio domestico, la neonata categoria dei teenagers può finalmente realizzare un sogno millenario: dedicarsi a tempo pieno allo studio, ai sentimenti e allo svago. E non necessariamente in quest’ordine!

Questo elemento è forse una delle maggiori chiavi di lettura dietro alla nascita della cosiddetta Silver Age of Comics. Dopo circa un decennio di risacca, è infatti sul finire degli anni ’50 che il fumetto super-eroico torna a farsi vivo in maniera prepotente. La pubblicazione di “Showcase” (vol.I) #4 (ottobre 1956), albo che introduce il personaggio del nuovo Flash, è generalmente riconosciuta dagli storici della nona arte come la nota iniziale di una sinfonia di nuove idee e di sperimentazioni comunicative che andrà a caratterizzare l’intero decennio successivo. L’età d’argento è cominciata.
All’interno di questa fresca corrente, il primo super-gruppo a presentarsi al ritrovato audience è proprio la Legione dei Super-Eroi, che anticipa non solo i Fantastici Quattro della Marvel (1961) ma la stessa Lega della Giustizia di casa DC Comics (1960). Super-teenagers in un contesto fantascientifico: sarebbe stato più strano solo se nessuno, allora, ci avesse pensato.
Una trovata come quella della Legione non poteva che trovare spazio all’interno della feature DC che più di ogni altra strizzava l’occhio al pubblico puberale, quella dedicata a Superboy. Ma chi era costui? E in che termini la Legion of Super-Heroes è stata introdotta nelle sue avventure? (altro…)