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La Guerra dei Supermen… e dei Brainiac!

domenica, dicembre 20th, 2009
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Mancano ormai pochi giorni ormai al 2010, e l’anno nascente si annuncia, finalmente, come quello del definitivo rilancio della Legione.
A partire da marzo, infatti, i ragazzi terribili della Metropolis che verrà saranno addirittura tra le star di un crossover, “Brainiac & The Legion of Super-Heroes”, come già anticipato giorni fa in questo articolo. In attesa di prendere posto, al termine dei giochi, sul trono della feature principale di “Adventure Comics” (vol. III), sotto l’esperta guida dello scriba Paul Levitz.

Man mano che ci si avvicina all’attesa storyline marzolina, preambolo di importanti sviluppi legati al mondo dell’Uomo d’Acciaio, emergono sempre maggiori dettagli su questo nuovo capitolo della saga di Saturn Girl e soci. A cominciare dal nome dell’ultima collana implicata nell’affresco, la cui identità era stata inizialmente celata con sadismo dagli editor DC (per la cronaca, le altre tre testate coinvolte saranno “Superman”, “Supergirl” e, naturalmente, “Adventure Comics”).
A suo tempo, incuriosito da tale mistero, avevo ipotizzato che il titolo “fantasma” potesse essere quello di una “Action Comics” revisitata in veste inedita come nuova casa delle gesta di Kon-El, la moderna iterazione del Ragazzo del Domani, personaggio allora senza dimora fissa. È il blog The Source a svelare invece che a farsi spazio nella checklist sarà Last Stand of New Krypton, miniserie ad hoc realizzata da James Robinson, Sterling Gates e Pete Woods.

Immagine teaser da "R.E.B.E.L.S." (vol.II) #11, disegni di C. St.Aubin

Immagine teaser da "R.E.B.E.L.S." (vol.II) #11, disegni di C. St.Aubin

A questo punto, restano aperte due domande. La prima è forse la più evidente: sì, ok, ma “Action Comics”?
Nel corso di una interessante video-intervista al sito US Townhall, il penciler Jamal Igle ha sottolineato come le trame ospitate nella storica ammiraglia DC siano destinate a ricoprire un ruolo chiave nell’affresco di “New Krypton”. Tanto da lasciare che si sviluppino in santa pace anche in tempo di crossover, un privilegio che oggigiorno vale non poco.

Nello stesso videocast, per inciso, il paffuto disegnatore di “Supergirl” ha inoltre annunciato imminenti retroscena sul rapporto sentimentale tra la Ragazza d’Acciaio e il suo storico boyfriend pre-Crisis, il legionario Brainiac 5.
In effetti, in luce dei nuovi sviluppi della continuity DC, il ruolo dell’alter ego di Kara Zor-El nella cronistoria del club di eroi del 31esimo secolo si è fatto un po’ confuso: in che termini la bionda kryptoniana ha fatto o farà parte della Legione, ehm, del passato? Ci penseranno Gates e Igle, a quanto pare, a disfare l’intricata matassa spazio-temporale, a partire da “Supergirl” (vol. IV) #51 (marzo 2010).

War of the Supermen #0

War of the Supermen #0

La seconda domanda in sospeso riguarda, invece, l’evento del quale “Brainiac & The Legion of Super-Heroes” è da considerarsi affluente diretto: di che si tratta? Quando e come lo vedremo concretizzarsi?
Ancora una volta, a venirci in soccorso è il solito blog curato da Alex Segura.  La risposta al quesito di cui sopra si intitola “War of the Supermen“, ennesimo scioccante sviluppo del lungo dramma supermaniano di “New Krypton”. Nella stanza dei bottoni i generali Robinson e Barrows, coppia artistica già collaudata nel (deludente) “Blackest Night: Superman”.
Ulteriori approfondimenti su questo crossover, che si svilupperà in maniera simile proprio a “Blackest Night” e cioè orbitando attorno ad una miniserie portante, nelle dichiarazioni dell’editor Matt Idelson al Time’s Techland blog.
Da sottolineare inoltre che, a dimostrazione dell’entusiasmo da parte della DC nei confronti di “War of the Supermen”, il numero zero della miniserie sarà distribuito gratuitamente ai lettori d’oltreoceano il primo maggio prossimo, in occasione del consueto “Free Comic Book Day”.

Un’altra anticipazione su quest’onda giunge, infine, dalle pagine di R.E.B.E.L.S. (vol.II) #11. L’albo si conclude con una tavola teaser delle trame previste per il 2010 dalla premiata ditta di Tony Bedard e Claude St. Aubin (Andy Clarke ha ormai salpato verso altri lidi, disegnerà “Batman & Robin”). Parte dell’anteprima, che ritrae una commovente riunione di famiglia tra coluani, è visibile nell’immagine qui sopra: sarà guerra tra Supermen, certo, ma anche fra… Brainiacs!

James Robinson, Mon-El e il “fumetto di formazione”

domenica, maggio 17th, 2009
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Tellus affronta Mon-El in "Legion of Super-Heroes" (vol.III) #26, disegni di Greg LaRocque

Tellus affronta Mon-El in "Legion of Super-Heroes" (vol.III) #26, disegni di Greg LaRocque

Come sottolineato di recente dallo scriba legionario Geoff Johns, negli ultimi mesi la collana “Superman” sta ospitando numerose trame di vivo interesse per tutti gli amanti del franchise futuribile DC per eccellenza. Autore della serie è il bravo James Robinson, salito sugli altari negli anni Novanta per il suo celebre impegno su “Starman” (vol.II) e da poco tornato al mondo dei comics dopo una pausa come screenwriter hollywoodiano.
Lo sceneggiatore inglese è alle prese con un compito difficile, quello di trainare una collana priva del suo stesso protagonista. Infatti, l’azzurrone ha lasciato la Terra per New Krypton, abdicando il ruolo di paladino di Metropolis ad alcuni fidi gregari come il nostro Mon-El.
Jeffrey Renaud di Comic Book Resources ha svolto con Robinson una lunga chiacchierata su questo tema, il cui risultato è l’articolo leggibile per intero a questo link. Eccone, intanto, i soli estratti Legion-related:

CBR: In “Superman” #687, Guardian says of Mon-El, “He’s not as elegant as Superman in the way he handles things… but he gets the job done.” Do you think that pretty much sums up the character?

James Robinson: The one thing, unfortunately, that really isn’t going to be a big surprise is that at some point, down the line, Mon-El is going to have to face the Phantom Zone, so that he can be the Mon-El that we know in the 30th century. Now, it occurred to me that it seems very inconsistent. Mon-El is actually an explorer. He’s not a superhero. He arrives on Earth and he’s almost immediately put into the Phantom Zone. And he’s stuck in there and when he appears in the future, and I know this is comics, but he’s pretty much fully formed as a Legionnaire. So this explains how he left to become the hero that he will be.

Metropolis of the 21st century is Mon-El’s training ground to become the legendary Legionnaire of the 31st century?

Yes, this is his training ground and it takes, through Superman, his powers, his abilities and the experience and wisdom of Jim Harper, the Guardian, to prepare him to just about fill Superman’s shoes. And you’ll see how, as book goes on, he becomes more and more the hero we know him to be in the future.

The book you’ve created has the feel of a team book. You’ve got Guardian, Mon-El, Black Lightning and Steel. Superman’s shoes are big ones to fill, but are you having fun with all these other toys from the DC sandbox while making them into a de facto team protecting Metropolis?

It’s a lot of fun. At the moment, it’s me getting all the pieces in place. Mon-El falling out of the sky at the end of the issue you just read [“Superman” #687] has ramifications that will make him a very different character. I place a lot of the credit on the shoulders of Dan DiDio. He didn’t want me to just write a Mon-El book. He asked me what is it that makes Mon-El unique? What makes him special? What makes him interesting and not just a watered down version of Superman? He really sort of set me some challenges. And I think I rose to the occasion but it was really him sort of pushing me to do more. As you see with the next issue and as we’re building to the crossover in August there’s more shades to this character than you might have thought.

Superman has to come back to “Superman” at some point. Is the hope that Mon-El is ready to star in his own book when that happens?

Well, honestly, I personally feel that he only has a certain sort of shelf life before he has to go back into the Phantom Zone. There are some stories that could be very nicely told about him that are less sort of Metropolis-centric. My ideal goal is to make him popular enough so that when Superman does return to the book, Mon-El at least gets a maxiseries or a miniseries that will lead to him going back into the Phantom Zone.

Colto da un raptus pubblicitario, Robinson ha inoltre diffuso i primi dettagli su “Codename: Patriot”, il crossover che coinvolgerà tutte le collane dell’Uomo d’Acciaio il prossimo agosto. La storia, realizzata a quattro mani con Greg Rucka, coinvolgerà inevitabilmente l’alter-ego di Lar Gand, anche se il personaggio non viene menzionato dagli autori nel corso delle interviste rilasciate a Newsarama e Comic Book Resources.

Ma il giovane daxamita non è l’unico eroe del XXXI° secolo ad aver trovato posto nel cast di “Superman”. Nei numeri in uscita nei prossimi mesi, infatti, avrà spazio anche l’alieno xenomorfo di nome Tellus, creato da Paul Levitz e Steve Lightle nel 1985 su “Legion of Super-Heroes” (vol.III) #14.
A confermare questo gradito ritorno, se non bastassero i numerosi indizi già disseminati da Robinson nelle sue storie degli ultimi mesi, ci ha pensato anche Johns, che così ha scritto nella sua pagina personale sul social network Twitter:

With @JamesdRobinson at a Mexican Bar plotting Legion stuff. No food, just drink and Tellus.

La prossima uscita di “Superman” sarà il #688, previsto nella checklist per mercoledì 27 maggio.

R.E.B.E.L.S, un evento dopo l’altro per tentare la risalita

giovedì, maggio 14th, 2009
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Starro in un'immagine da "R.E.B.E.L.S." (vol.II) #5, disegni di C. St. Aubin. Clicca sull'immagine per ingrandirla

Starro in un'immagine da "R.E.B.E.L.S." (vol.II) #5, disegni di C. St. Aubin. Clicca sull'immagine per ingrandirla

L’ultima analisi mensile delle vendite “all’ingrosso” dei comics DC, pubblicata come d’abitudine da Marc-Oliver Frisch sulle pagine del blog The Beat, è impietosa nei confronti della neonata collana “R.E.B.E.L.S” (vol.II). L’esordio dello spin-off legionatio di Tony Bedard e Andy Clarke è stato bagnato da una quasi totale indifferenza da parte dei rivenditori e del pubblico, e langue già in un’area pericolosa della classifica.
Scrive il giornalista teutonico:

112 – R.E.B.E.L.S.

02/2009: R.E.B.E.L.S. #1 — 23,739
03/2009: R.E.B.E.L.S. #2 — 16,122 (-32.1%)

Unlike the first issue, R.E.B.E.L.S. #2 doesn’t come with a variant-cover edition, so the real drop-off isn’t as steep as it looks. But at 16K, that’s damning with faint praise, of course.

Lo sceneggiatore della serie, dal canto suo, fa quello che può per pubblicizzare il suo lavoro e non sembra fare altro che concedere interviste promozionali in giro per la rete. Santo cielo, qualcuno compri questo fumetto e facciamola finita, altrimenti quell’uomo non avrà mai pace.
L’ultima di questa lunga serie di inutili sbrodolate ha visto la luce sul sito Comic Book Resources, e riguarda principalmente il progetto di uno spin-off che la DC sembra avere in serbo per il villain della serie, il malvagio Starro:

CBR: Has Starro parasitically attached himself to a host? Who is the host? Was he already villainous?

Tony Bedard: Again, that’ll be revealed in the extra-sized Starro one-shot we have planned for October. I just finished the script for that one, and I’m really excited about its scope and revelations.

It would appear DC has big plans for “R.E.B.E.L.S.” in 2009. Would you concur?

I think that DC’s cosmic comics are going to be very exciting this year, considering what a force the “Blackest Night” event is shaping up to be. I like to think that “R.E.B.E.L.S.” does its own bit to round out our cosmic big picture, and we’ll be playing along with the “Blackest Night” fun in November, which will allow me to revisit another favorite character from L.E.G.I.O.N.’s past.

Per una collana in difficoltà come questa, il coinvolgimento in un crossover come “Blackest Night” era inevitabile, e porterà presumibilmente con sè qualche salutare copia venduta in più del solito. Chissà quale personaggio scomparso sarà ripescato nel ruolo di zombie in occasione del tie-in di novembre?

Alan Moore: e se dopo Watchmen… la Legione?

venerdì, marzo 6th, 2009
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Alan Moore

Alan Moore

Dopo una lunghissima gestazione, esce oggi nelle sale cinematografiche italiane l’atteso Watchmen, lungometraggio ispirato alla celebre miniserie DC Comics realizzata tra il 1986 e l’87 da Alan Moore e Dave Gibbons. E, personalmente, non credo che vorrò mai vedere questa pellicola.
L’opera originale, la cui lettura è decisamente consigliata dal sottoscritto anche a chi non leggesse comics d’abitudine, è strutturata in modo da dipendere a tal punto dalla gestalt del medium fumetto da rendere secondo me fallimentare a prescindere qualsiasi tentativo di trasposizione in altre forme. Un film che volesse ridurre una struttura del genere non potrebbe che essere paragonabile, a mio avviso, a una mostra fotografica di libri braille: nella conversione dal tattile al visivo, sarebbe inevitabile la perdita di tratti di fondamentale complessità dell’oggetto originale.
Volendo dirla con un esempio terra terra, Watchmen è un po’ come i telefilm del tenente Colombo, il simpatico investigatore intepretato da Peter Falk. In ogni episodio di quel serial, lo spettatore viene messo a conoscenza dell’identità dell’assassino di turno fin dal principio. Il bello sta quindi nell’osservare il meccanismo dell’indagine, il modo in cui il killer viene lentamente incastrato da parte dell’astuto Colombo. La graphic novel di Moore e Gibbons è un po’ così: la trama è stupenda, avvincente e ricchissima di spunti, sì, ma è il modo in cui questa si dipana a fare di Watchmen un vero capolavoro, attraverso una narrazione per livelli sovrapposti, testuali e visivi, come solo il fumetto avrebbe potuto concedere. Per cui, in sintesi, proprio non mi importa di vedere un riassunto della trama di Moore ma recitato da attori in carne ed ossa. La vivrei come una perdita di tempo. Ma questa è solo la mia opinione.
Per i più curiosi, in ogni caso, segnalo questa succosa recensione in anteprima, redatta da Dario Beretta per il sito-madre di questo blog, il mirabolante Glamazonia.

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Sì, ma cosa c’entrano Rorschach, il Dottor Manhattan e compagnia bella con la Legione dei Super-Eroi? Il legame è evidente nel palmares degli autori di Watchmen, che hanno entrambi lavorato almeno una volta, nel corso della loro lunga carriera, sulla serie oggetto di studio di questo sito.
Gibbons, ad esempio, ha illustrato nel 1983 una delle storie chiave della continuity di quegli anni, quella del matrimonio tra la Principessa Projectra e Karate Kid. Il lungo episodio, sceneggiato da Paul Levitz, è edito su Legion of Super-Heroes (vol.II) annual #2. Meno fulgida, invece, la backup story del 2005 su Legion of Super-Heroes (vol.V) #4, realizzata su testi di Mark Waid, dalle matite piuttosto svogliate e frettolose.
Moore, invece, ha giocato con i legionari in una sola occasione che io ricordi, ma una coi fiocchi. Mi riferisco all’apparizione sulle pagine di Superman (vol.I) #423 (1986), primo capitolo dell’ultima, indimenticabile avventura dell’Uomo d’Acciaio della Silver Age: “Whatever happened to the Man of Tomorrow?”. La lunga sequenza con la Legion, strappalacrime, si rivela peraltro fondamentale alla risoluzione finale del formidabile racconto. I disegni, in questo caso, sono curati in tandem nientemeno che da due tra i più influenti architetti dell’immaginario visivo transgenerazionale dei lettori DC Comics, Curt Swan e George Pérez.

Una cosa che forse non tutti sanno è quanto Alan Moore sia davvero, o almeno così pare, un appassionato amante della Legione! Come, a onor del vero, di tutta la galassia del Superman degli anni Cinquanta e Sessanta. A dimostrarlo, oltre al succitato racconto dell’86, è la saga meta-fumettistica del “supermaneide” Supreme (1996), all’interno del cui pantheon di comprimari spicca La Lega dell’Infinito, gruppo di non celata ispirazione legionaria.
Purtroppo, la League of Infinity è quanto di più vicino a un’ulteriore rappresentazione degli eroi DC del 31esimo secolo sarà mai possibile sperare da parte del Bardo di Northampton. Eppure nel 1987, poco dopo la conclusione di Watchmen, Moore è stato a un passo dal coinvolgere la Legione in un progetto da lui stesso concepito, un company crossover intitolato “Twilight of the Super-Heroes“. Una saga epica e sconvolgente che, purtroppo, non ha mai visto la luce.
Ma qual era il tema di “Twilight”? E quale sarebbe stato il ruolo della Legion all’interno di questo evento? Per saperlo, cliccate sul link qui di seguito e proseguite la lettura del post! (altro…)