La recente assenza di notizie fresche sul tema della Legione mi incentiva alla ricerca di qualche interessante curiosità con cui mantenere viva l’attenzione del mio smisurato seguito di utenti. E, a furia di strizzare i contenuti della rete, qualcosa è emerso sul serio!
L’ultima istanza del Fight Club Friday di The Pulse ha proposto ai frequentatori del sito di immaginare uno scontro tra due “separati alla nascita” del comicdom: Invisible Kid della Legione dei Super-Eroi e la Donna Invisibile dei Fantastici Quattro.
Per quanto l’eroina creata da Stan Lee e Jack Kirby sia senz’altro la più famosa tra i due personaggi, il primo è sulle scene da più tempo, essendo apparso sulle pagine di Action Comics #267 già nel 1960, di contro all’esordio dell’alter ego di Susan Storm che risale invece dall’anno successivo.
Su che basi ipotizzare questa, ehm, invisibile sfida? La bionda Sue è sicuramente più pericolosa del potenziale avversario: i suoi poteri derivano infatti da un vero e proprio campo di forza, che l’eroina può manipolare con la mente nei modi più svariati, anche in funzione offensiva. Dal canto suo, il povero Lyle Norg, come anche il suo successore Jacques Foccart, può “solo” svanire alla vista di chiunque, per quanto tale handicap rispetto alla compagna di Reed Richards sia compensato da una notevole intelligenza scientifica.
Certo che, per un disegnatore con un buon senso dello humour, una lotta come questa potrebbe essere uno spasso da illustrare. La memoria mi torna ad esempio ad Alpha Flight #6 (1983), della Marvel Comics, dove John Byrne si divertì a rappresentare con sole vignette bianche una sequenza ambientata nel mezzo di una tempesta di neve. Chissà cosa combinerebbero, di fronte a questa prova, i concorrenti del Mon-El Fashion Contest!
Uno che non avrebbe senz’altro problemi di fantasia di fronte a un incarico del genere è Brendan McCarthy, visionario illustratore e designer già noto ai lettori di Shade The Changing Man (vol. II). L’artista inglese ha di recente pubblicato nel suo blog questo affascinante retroscena, riguardo a una sua proposta sfortunatamente scartata da quei furboni della DC Comics:
DELINQUENT JIMMY OLSEN was an idea for a three part miniseries that I planned to write and draw.
The Reverse-Flash, Professor Zoom, attempts to reverse-engineer a Bizarro back to human form, but instead unleashes a terrible reverse-Bizarro plague.
Superman is imprisoned in a purple-kryptonite cage.
As society crumbles, Superman’s pal, Jimmy Olsen, finds that he and a few others are immune to the contagion. They are outlaws in a lawless, bizarro world.
It is up to these delinquents to save our lives.DELINQUENT JIMMY OLSEN
Coming soon.They didn’t go for it, but I think it would have made a good comic miniseries. Saturn Girl was in it too. And a new character, Dr. Zyxtiplytk, appears as well. Something a bit different…
Peste incolga all’editor ignorante che ha rifiutato un progetto sulla carta così succulento come questo! Magari affiancando a McCarthy uno sceneggiatore come Grant Morrison, esperto e affine al gusto “psichedelico” dell’artista, il capolavoro sarebbe stato assicurato. Meglio produrre “Countdown”, neh, DC? (grazie al Legion Omnicom per la segnalazione)
A proposito di eventi futuri, per l’ultima settimana di giugno è già scolpita nella roccia l’uscita di Superman #689, prossimo capitolo nelle avventure del giovane Mon-El. Il blog The Source ha pubblicato un’anteprima dell’albo, così descritta da Alex Segura:
What is a young man to do when he’s handed a death sentence? Experience life as best you can, no? Mon-El deals with his fate by doing just that —exploring the world and interacting with some of DC s international cast of heroes.
La mia recensione in breve del numero precedente, il 688, la trovate a questo link. Le cose sembrano farsi finalmente interessanti, con un crescere della tensione che potrebbe culminare nel crossover agostano “Codename: Patriot”. Rock on!