Un logo (non) vale l’altro

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Action Comics #858

Action Comics #858

Che cos’è un logo? Il termine, diminutivo di logotipo, è un calco semantico che proviene dall’inglese logotype e significa (cito dal dizionario online della Garzanti):

breve testo (nome, titolo, frase) in una data forma grafica, che identifica un prodotto, un’azienda, un ente (p. e. il titolo di un giornale come appare sulla testata)

Vien da sè l’importanza commerciale di un tale strumento, che in casi non rari come quello di “Superman” può diventare addirittura protagonista solitario di interi plotoni di merchandising.
I comic books americani, però, non sono necessariamente legati ad vitam ad uno stesso logo. Spesso, la testata viene anzi rinfrescata con frequenti rinnovamenti nel design, non solo in occasione di rilanci e cambi di numerazione. Quasi sempre, tali modifiche sono giustificate dalla volontà di identificare più chiaramente una fase della vita di una determinata ongoing series, magari in relazione al ciclo di un autore o ad un (momentaneo) twist nel concept.

Come testimoniato dalla splendida copertina del 2007 riportata qui in alto, da quando la Legione pre-Crisis è tornata a reclamare il suo spazio tra i volti del DC Universe l’editore ha sempre cercato di caratterizzarla con il logo dello storico “volume III”, collana uscita tra il 1984 e l’89 e interamente sceneggiata da un ispiratissimo Paul Levitz. La scelta di quello specifico marchio deriva, in questo caso, dal fatto che lo status quo del team futuribile sia stato più o meno riconodotto a ricalcare la gloriosa parentesi levitiziana.

L’autore di quel logo è Todd Klein, pregiato letterista e designer del New Jersey. Klein, che nel corso della sua lunga carriera ha abbellito i frontespizi di molte altre testate legionarie come “Legionnaires”, è anche dietro a un’affascinante studio che ripercorre l’intera storiografia di Saturn Girl e soci, analizzando uno per uno tutti i loghi mai legati al franchise fantascientifico DC Comics (si trova a questi link: parti uno, due, tre, quattro e cinque).

Il disegno originale di Todd Klein per il logo di "Legion of Super-Heroes" (vol.III), 1984

Il disegno originale di Todd Klein per il logo di "Legion of Super-Heroes" (vol.III), 1984

È curioso segnalare che, di recente, i grafici della DC Comics non hanno sempre dimostrato la stessa perizia filologica di Klein, generando un po’ di confusione a cavallo dell’atteso lancio di “Adventure Comics” (vol. III).
Sulla copertina del primo numero della serie, infatti, la “second feature” con protagonista Star Boy è annunciata dal logo della Legione di Earth-Prime, già visto a corredo degli albi del “volume V” di Jim Shooter e Francis Manapul. Questo logo, realizzato da JG Roshell dello studio Comicraft, è presente anche su numerosi albi DC dello scorso settembre, in una prima ondata di “house ads” delle numerose backup features allora lanciate dall’editore newyorkese.

L’advertising incriminato è apparso in vari floppies usciti ad inizio del mese, come ad esempio “Superman: World of New Krypton” #7 (9/9/09). Eccone qua sotto una scansione, accanto ad una delle copertine di “Adventure Comics” #1 (12/8/09). In entrambi i casi, il logo da tenere d’occhio è in basso a destra:

Prima...

Ecco invece la versione riveduta e corretta dello “spot”, questa volta tratto da “R.E.B.E.L.S.” (vol. II) #8 del 16/9/09 (ma ha trovato posto, ad esempio, anche sulle pagine di “Blackest Night” #3, giunto sugli scaffali lo stesso giorno). Sulla destra, invece, la copertina di “Adventure Comics” 2 (9/9/09):

...e dopo!

Come dimostrato da questo piccolo equivoco, i loghi di una serie possono cambiare così spesso da sorprendere perfino gli stessi addetti al lettering!
Ancora più importante, a mio avviso, è però la conferma dell’importanza assegnata dall’editore a dettagli come la “personalità” della testata, che in questo caso contribuisce addirittura a creare un intero setting emotivo attorno al ritorno in scena della Legione silver age, con il chiaro rimando alla grafica delle copertine anni ’80.
Purtroppo, mi duole sottolinearlo, non sempre i licenziatari italiani dei diritti DC Comics hanno manifestato la stessa attenzione nei confronti dei loro prodotti editoriali. È il caso di Planeta/DeAgostini, che ha spesso stampato albi dai loghi raffazzonati e dilettanteschi. Ma questa, come si suol dire, è un’altra storia.

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