Bristol Comic Expo: “Adventure Comics” double-face

Ascolta con webReader

Lo scorso weekend si è svolto in quel di Bristol l’appuntamento del Comic Expo. Tra gli editori a partecipare alla manifestazione inglese anche qualcuno proveniente dall’ex-colonia d’oltreoceano, come la DC Comics, che ha colto l’occasione per annunciare alcune novità future nel corso di una lunga conferenza al pubblico. Adam Christopher di Comic Book Resources era presente all’evento e ne ha trascritto gli highlights per chi, come me, non ha potuto recarsi di persona in terra d’Albione. Ecco cosa scrive a proposito della Legion:

The return of “Adventure Comics” to the DCU looks like an exciting prospect, with Vice President of Sales Bob Wayne explaining that each issue will have a variant cover numbers — as if the original series had never ceased publication, so readers could choose to start with number #1 or continue with #504. The man who never sleeps, Geoff Johns, is on board with artist Francis Manapul on art duties in a book which will feature Connor Kent as Superboy in the main feature, with the Legion of Super-Heroes as the back-up. The Legion stories will act to reintroduce the futuristic super-team following the events of “Final Crisis: Legion of 3 Worlds” (which DiDio promised would finish sometime!), focussing on individual key characters (starting with Starman) and then the team as a whole. If successful, there exists the possibility that the Legion will be spun-off into their own main series again at some point in the future.

In soldoni, ogni benedetto numero di “Adventure Comics” (vol.III) uscirà in due edizioni dal differente frontespizio. Ma al contrario delle consuete “edizioni variant”, che presentano solamente una diversa illustrazione di copertina rispetto alla “regular edition”, in questo caso la seconda versione sarà anche numerata in modo autonomo, proseguendo dal #504 il cammino dell’originale collana di “Adventure Comics” (1938 – 1983).

Far ripartire una testata dal numero uno è uno stratagemma molto usato nel mondo dell’editoria per attirare nuovi lettori. Se un tempo, direi fino più o meno fino alla nascita del mercato dei comics shop nei primi anni ’80, il pubblico era addirittura restio ad avvicinarsi a un fumetto che non avesse alle spalle una consolidata carriera, con l’esplosione del collezionismo il medium ha conosciuto un nuovo valore per i numeri uno.
Negli ultimi anni, però, è in voga una tendenza intermedia tra questi due trend: se pure i lettori preferiscono essere invitati a bordo da uno sfavillante ed esplicito “#1″ in bella vista, alla lunga gli editori finiscono col riproporre le numerazioni storiche, sommando il computo delle vecchie uscite alle nuove. Esempi recenti in tal senso, tutti targati Marvel Comics, sono “Captain America” #600 e “Thor” #600, che hanno sostituito rispettivamente i nn. 51 e 13 delle rispettive collane “rilanciate”.

Devo ammettere, quindi, che questa decisione da parte della DC mi sorprende un po’. Da un lato, il varo di una nuova serie del golden boy Geoff Johns non poteva che essere bagnato da una simile iniziativa di marketing, come era accaduto a suo tempo con “Justice Society of America” (vol.III).
La presenza di una edizione alternativa, però, è un gimmick che alla lunga stanca e perde magnetismo anche di fronte ai collezionisti più incalliti. Per questo, trovo insolito che Dan DiDio e soci abbiano voluto legarla in questo caso a un aspetto seriale potenzialmente perpetuo e di stampo “fidelizzante”.
Cosa succederà alla seconda numerazione quando il giochetto avrà esaurito il suo fascino? Possibile che la DC abbia intenzione di prolungarlo fino alla prossima tappa “milestone” della numerazione storica? La risposta, probabilmente, a fra qualche anno. Nel frattempo, corro in banca a fare un mutuo.

Tags: , , , , , ,

Comments are closed.