Posts Tagged ‘The Legion’

Legion economy: vendite DC di maggio 2010

lunedì, giugno 28th, 2010
Ascolta con webReader

Legion of Super-Heroes (vol.VI) #1 (second printing)

Legion of Super-Heroes (vol.VI) #1 (second printing)

Lo scorso mese di maggio è stato testimone di un vero e proprio sbarco “en masse” della Legione sugli espositori delle fumetterie americane. Oltre all’esordio del “volume VI”, infatti, la checklist riportava altri due titoli direttamente legati a Saturn Girl e soci: “Adventure Comics” (vol. III) #12, di Levitz e Sharpe, e “The Brave and the Bold” (vol. II) #34, di Straczynski e Saiz.
Purtroppo, la risposta dei negozianti a questa triade di proposte DC Comics non è stata delle più incoraggianti, come dimostrano i timidi risultati evidenziati dalla Top 300 Diamond:

#39) LEGION OF SUPER HEROES #1 (€ 3,99): 44,415 copie ordinate dai negozianti (16esimo albo DC in classifica, 12esimo escludendo i “doppioni” di testate uscite più volte nel corso del mese)
#54) ADVENTURE COMICS #11 ($ 3,99): 34,794 copie
#94) BRAVE AND THE BOLD #34 ($ 2,99): 21,758 copie

Se la seconda voce in elenco avanza per inerzia sulla mediocre scia dei mesi precedenti, la terza prosegue un cammino sottotraccia che ha purtroppo segnato fin dal principio l’incompresa gestione della stella Straczynski.
Di “Legion of Super-Heroes” (vol. VI) #1 invece, come già segnalato in questo articolo, è stata già annunciata una seconda edizione, a testimonianza di un risultato positivo che ha saputo superare i paletti della chart.
A stabilire più sensatamente le dimensioni del successo di questo “sold out” ci viene incontro il sito icv2, i cui dati stimano per l’opera di Paul Levitz e Yildiray Cinar un ordine iniziale di 44,415 copie, variant cover compresa. Considerando gli eventuali riordini dell’ultimo minuto, credo sia plausibile ammettere che la prima infornata del #1 ammontasse globalmente a circa 50 mila copie, una quantità che nel panorama del comicdom contemporaneo è da ritenersi più che rispettabile. Soprattutto per un franchise come quello della Legione, che negli ultimi due decenni non si può certo dire abbia fatto faville.
Tuttavia è d’obbligo notare che, in anni recenti, altri debutti legionari hanno saputo anche ottenere – se pur in condizioni particolari – risultati più polposi. (altro…)

Road to Mon-El Fashion Contest finals: Tom Feister

venerdì, aprile 24th, 2009
Ascolta con webReader
Il Mon-El di Terra-247 visto da Tom Feister. Clicca sull'immagine per ingrandirla

Il Mon-El di Terra-247 visto da Tom Feister. Clicca sull'immagine per ingrandirla

Il traguardo del Mon-El Fashion Contest è ormai quasi alle porte! Ecco quindi un’ultima immagine per dare il “la” ai più ritardatari tra gli aspiranti disegnatori che, colti da un rush adrenalinico, volessero ancora cimentarsi col redesign dell’eroe di Daxam.
Molti lettori potrebbero dirsi sorpresi dall’illustrazione che propongo oggi, che può essere considerata a sua volta una rivisitazione del classico look di Mon-El. No, questo disegno non è in concorso! Quali sono dunque le origini segrete di tale sgargiante opera?

Tra il 1994 e il 2004, la DC Comics ha proposto una versione “alternativa” della Legione rispetto a quella le cui avventure procedevano dal 1958. Si è trattato a tutti gli effetti di una ripartenza tabula rasa, con l’obiettivo di riscrivere in chiave più moderna il mito dello storico franchise futuribile. Il risultato sono stati ben dieci anni di storie, alcune persino stupende, come ad esempio i blocchi di episodi in testa e in coda a questo lungo ciclo.
Chissà che gli ideatori di questo “reboot”, a suo tempo, non abbiano tratto sostegno dall’idea che “l’ardua sentenza” su una scelta narrativa così drastica sarebbe pesata solo sulle spalle dei posteri… perchè, all’alba del 2007, la Legione nata nella Silver Age ha fatto il suo inevitabile ritorno in scena. ‘Nuff said.
Ma del maiale non si butta via niente, ed è così anche nel mondo dei comics, anche se questi ultimi sono meno saporiti se cucinati ai ferri. Così, nonostante il ritorno dei protagonisti della continuity originale, il team del 1994 è comunque rimasto in scena nel ruolo di doppleganger proveniente da una Terra alternativa, Earth-247. Lunghetto come Elseworld, il loro!

L’evocativo disegno riportato qui in alto,  realizzato per decorare il frontespizio di una card del gioco VS System, rappresenta proprio il Mon-El (anzi, M’onel) di Terra-247. L’autore di tale meraviglia è Tom Feister, già assistente di Tony Harris proprio durante l’impegno dell’artista della Carolina come copertinista di “The Legion”.
Rispetto all’abbigliamento old school della versione più nota di Lar Gand, quello immortalato da Feister ha un taglio decisamente più attuale e “supereroico”. Qualcuno direbbe “nothing beats a classic”: è davvero così?

Per rivedere M’onel, l’appuntamento è per “Final Crisis: Legion of 3 Worlds” #4. Il Mon-El Fashion Contest, invece, scade questa domenica: per ulteriori informazioni, cliccate qui!

Road to Mon-El Fashion Contest finals: Steve Lightle

sabato, aprile 18th, 2009
Ascolta con webReader
Mon-El come illustrato da Steve Lightle. Clicca sull'immagine per ingrandirla

Mon-El come illustrato da Steve Lightle. Clicca sull'immagine per ingrandirla

Uno dei miei artisti preferiti nell’ambito dei comics è Steve Lightle. Questo autore del Kansas, dalla linea sottile ed elegante, ha mosso i primi passi al tavolo da disegno sulle pagine di “Legion of Super-Heroes” (vol.III), prima come penciler regolare della serie, a cavallo tra il biennio 1984-85, e quindi come semplice autore delle copertine (1984-89).
Considerando da quanto tempo Lightle è sulla breccia, non si può purtroppo dire che abbia prodotto molto materiale. Probabilmente, ma si tratta di una mia mera ipotesi, egli alterna l’impegno nel comicdom ad una seconda occupazione, magari nel campo della pubblicità o del design. Ci sarebbe da capirlo, vista la volubilità del mondo del fumetto.
Eppure, questo disegnatore ha spesso trovato il tempo di tornare a prestare la sua opera alla libreria legionaria. Come nel caso della deliziosa collana “The Legion”, della quale ha illustrato i numeri #24  (2003) e #34 (2004). O come, più di recente, con la variant cover di “Action Comics” #860 (2007), che immortala un furioso Polar Boy.

E’ proprio di Lightle una delle pin-up più evocative di Mon-El, il legionario in questi giorni protagonista in questo blog di un intero Fashion Contest a lui dedicato.
L’immagine in questione, riprodotta nella miniatura in alto, è tratta dalle pagine di “Who’s Who: The Definitive Directory of the DC Universe” #16, del 1986 . Questo ritratto del giovane daxamita restituisce tutta la maestosa solitudine del personaggio. Pur rappresentando anche la sua anima gemella Shadow Lass, oltre che alcuni dei più stretti amici di Mon-El, il disegno mantiene queste figure sullo sfondo, mentre l’alter ego di Lar Gand scruta, da vero esploratore qual è, un misterioso orizzonte. Bravo, Steve!

Per chi volesse approfondire l’argomento Steve Lightle, consiglio la lettura di questa interessante intervista (in inglese) da lui rilasciata qualche anno fa al sito Comics Bulletin, nella quale l’artista statunitense ripercorre passo dopo passo la propria carriera di cartoonist.
E mi raccomando, amanti del disegno: non perdete tempo a realizzare la vostra versione di Mon-El, avete tempo solo fino alla mezzanotte di domenica 26 aprile 2009!

8 marzo: le donne della Legione

domenica, marzo 8th, 2009
Ascolta con webReader

Anche il giorno della festa della donna, la Legione dei Super-Eroi offre spunti di riflessione e discussione. Fin dalle primissime apparizioni del team, a cavallo tra anni Cinquanta e Sessanta, le numerose ragazze del gruppo sono state rappresentate in un’ottica di fatto anticipatrice delle rivoluzioni nel rapporto tra i sessi che avrebbero caratterizzato i decenni successivi. Autoritarie, coraggiose, forti, le donne della Legione non hanno nulla da invidiare ai colleghi maschietti. E non c’è nulla di strano, per loro, nell’essere come sono: considerando la mentalità generalmente diffusa negli anni della Silver Age, la cosa più rivoluzionaria è forse il fatto che personalità di questo tipo non dèstino alcun tipo di stupore agli occhi della società loro contemporanea.

Le donne della Reboot Legion. Disegno di Jeffrey Moy

Le donne della Reboot Legion. Disegno di Jeffrey Moy

Per festeggiare l’8 marzo, però, ho pensato di dedicare un articolo alle donne in carne ed ossa che, nel corso degli anni, hanno contribuito maggiormente al mito a fumetti della Legione. In un ambiente maschilista come quello del comicdom statunitense, è ancora più consolante osservare quanto i nomi di alcune straordinarie autrici siano riusciti ad essere addirittura fondamentali nella stesura delle migliori storie del franchise futuribile DC Comics.
Per evitare un mero elenco della spesa, ho preferito scegliere di soffermarmi su una selezione di nomi a mio avviso particolarmente significativa, spendendo per ognuna delle fumettiste citate qualche parola in più di quanto avrei fatto altrimenti. Chiedo scusa in anticipo a tutte le escluse, il cui apporto e la cui professionalità non è certo mia intenzione mettere in discussione nè sminuire.

La prima donna a lasciare un’impronta davvero indelebile nelle storie della Legione è Laurie Sutton. Nota anche come sceneggiatrice sia nell’ambito del fumetto che dell’animazione, la Sutton sostituisce il collega Mike W. Barr in qualità di editor della serie “Legion of Super-Heroes (vol.II)”, a partire dal #288 del 1982. Sotto la supervisione della Sutton, la coppia titolare di autori, formata da Paul Levitz e Keith Giffen, produce nientemeno che la “Saga della Grande Oscurità” (numeri 290-294), uno dei punti più alti delle loro singole carriere nonchè della produzione legionaria tutta. Niente male davvero!

A sostituire Laurie Sutton (col #294 del 1982) è la premiata editor DC Karen Berger, la cui scrivania ha visto passare nel corso degli anni ben più di un capolavoro, da “Saga of the Swamp Thing” di Alan Moore a “The Sandman” di Neil Gaiman. Fino al 1989, la Berger e Levitz sono responsabili di quella che è ancora oggi, senza dubbio, la parentesi di maggior interesse di tutta la Legion library. In seguito al trasloco  in ambito distributivo alle sole librerie specializzate (1984), celebrato con il rilancio della collana corrente in “Legion of Super-Heroes (vol.III)”, le cronache del 30esimo secolo si arricchiscono inoltre di un’ulteriore, inedito livello di approfondimento e maturità. Non è un caso che, nel 1993, sia proprio la Berger a ricevere l’onore di fondare la prima etichetta DC esplicitamente rivolta ai lettori adulti, l’ancora oggi attivissima Vertigo.

Finora ho citato solo due, se pur importanti, supervisori. Ma anche sul versante più strettamente artistico il palmares dei legion-autori può vantare presenze femminili di grande interesse. A cominciare dalle sceneggiatrici.
Cronologicamente, la prima donna ad aver mai messo mano alle storie della Legion mi risulta essere la brava Mindy Newell. E’ curioso che, oltre a questo record, questa autrice possa vantarne un altro simile, anche se dal valore decisamente più simbolico, riferito al personaggio di una certa Wonder Woman. ‘Nuff said! La Newell, che oggi ha accantonato la scrittura per dedicarsi a tempo pieno all’attività di infermiera, lavora al piacevole ciclo pubblicato tra il 1984 e l’85 su “Tales of the Legion of Super-Heroes” #315-325, oltre che alla miniserie in quattro parti “Legionnaires 3″ (1986).

A causa della lunghissima gestione da parte di Paul Levitz, per ritrovare un nome femminile dietro alla macchina da scrivere bisogna aspettare fino al 1989, quando Mary Bierbaum, coadiuvata dal marito Tom, collabora con lo sceneggiatore Keith Giffen stendendo i dialoghi di “Legion of Super-Heroes (vol.IV)”. Si tratta di un periodo di storie molto controverse ma estremamente affascinanti, che premono più che mai il pedale degli elementi fantascienfici della serie. I Bierbaum cedono il testimone con il #50 del 1993, per dedicarsi però ad un progetto costola: si tratta di “Legionnaires”, delizioso e fresco spin-off cui la coppia lavora per 15 numeri fino al 1994.

Ultima scriba legionaria è Gail Simone, che tra le colleghe già citate può vantare il curriculum più esteso. Già autrice di collane come “Birds of Prey” e “Action Comics”, alla Simone viene affidato nel 2004 l’ingrato incarico di scortare verso il limbo la splendida collana “The Legion”, con un breve arco di storie uscito a cavallo dei numeri #35-38. Un finale aperto senza infamia e senza lode, probabilmente confezionato con scarso preavviso, ma che può comunque vantare alcune buone sequenze e caratterizzazioni azzeccate, su tutte quella di Karate Kid.

Il settore nel quale la bibliografia legionaria soffre maggiormente la mancanza di un più massiccio apporto femminile è sicuramente quello grafico. Nel carnet dei disegnatori della Legione spicca però un nome da me estremamente apprezzato, quello di Colleen Doran. Questa artista dalle matite morbide ed espressive, attualmente alla prova con l’autoproduzione della bella saga fantasy “A Distant Soil”, ha realizzato i layout di numerosi numeri singoli di collane Legion related. In particolare, da segnalare un filotto sulla collana “Valor” (1993-94) e lo storico “Legion of Super-Heroes (vol.IV)” #31, celebre storia-scandalo con protagonisti Element Lad e Shvaughn Erin. Una curiosità: Colleen Doran è una fan della Legione anche nel privato, e ha più di una volta confessato quanto amerebbe tornare al lavoro su questi personaggi. Mi auguro di cuore che lei riesca a soddisfare questo desiderio al più presto.
Oltre a quello della Doran, nelle mie ricerche ho scovato giusto un altro nome da citare tra i disegnatori, nei credits del #37 del “vol.IV”. Si tratta di June Brigman, artista dal segno pulito ricordata dai lettori di comics mainstream soprattutto per aver co-creato il Power Pack della Marvel.

Donne della Legione, tanti meritati auguri per la vostra festa!