Posts Tagged ‘Legion of Super-Heroes (vol.IV)’

Legion of the Damned: la ristampa che avremmo voluto

sabato, maggio 21st, 2011
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In occasione dell’uscita, lo scorso 11 Maggio, della versione riveduta e corretta di “DC Comics Presents: Legion of Super-Heroes” – riedizione della memorabile storyline “Legion of the Damned”, del 1999-2000 – ho ripensato ai limiti di questa nuova veste della saga di Abnett, Lanning e Coipel, riprendendo le considerazioni già espresse in questo articolo:

[…] come al solito, quei disgraziati della DC hanno fatto le cose a metà, e la riproposta del ciclo precedente [la maxiserie “Legion Lost”, la cui ristampa è in uscita a giugno,] risulta incompleta.
Contrariamente a quanto recita il comunicato stampa [ufficiale], il vero e proprio trampolino a “Legion Lost” non è infatti “Legion of the Damned”, [di cui] l’albo di “DC Comics Presents” salta peraltro due fondamentali prologhi, […] ma il ciclo di episodi successivo, “Widening Rifts” […]

Cosa avremmo potuto ritrovarci tra le mani, quindi, se il volume dedicato a Legion Lost fosse stato preceduto da una degna raccolta dei numeri antecedenti?
In balia di questo avvolgente quesito, ho così deciso di dedicarmi ad un piccolo gioco di fantaeditoria, ipotizzando i contenuti di un ipotetico cartonato di “Legion of the Damned”.

La 1a edizione di "DC Comics presents: Legion of Super-Heroes" ha raggiunto prezzi folli su eBay

La 1a edizione di "DC Comics presents: LoSH" ha raggiunto prezzi folli su eBay

In basso, ho perfino inserito una finta copertina realizzata per l’occasione sullo stile di quella dell’ideale sequel. Il font purtroppo non è identico – potete fare il confronto da voi, l’ispirazione si trova nella seconda parte dell’articolo – ma l’effetto mi pare comunque soddisfacente.
Per la cronaca, l’immagine è stata ottenuta ritagliando stralci di due delle cover realizzate a suo tempo dal penciler Olivier Coipel per l’edizione in floppies, in una combo che secondo me raggiunge il massimo coefficiente possibile di impatto e riconoscibilità: trovo assai iconico e potente sia il duo di eroine in fuga, sullo sfondo, che la figura di Ultra Boy in primo piano, raffigurata mentre mostra il simbolo, spezzato, del suo (ex) team.
Per spirito di omologazione rispetto all’HC di “Legion Lost”, mi sono inoltre limitato a inserire nel frontespizio il titolo della saga, senza alcun ulteriore riferimento al franchise “Legion of Super-Heroes”. D’altronde, la collana mensile lanciata sulla scorta di queste storie si intitola proprio “The Legion”, e a mio avviso puntare su una grafica che enfatizzi questo termine, isolandolo visivamente, potrebbe essere una buona chiave per caratterizzare tutte le eventuali ristampe del ciclo di DnA, se non altro per distinguerle dalle collezioni “in canon” ambientate su Terra-0.

Finta cover per l'inesistente HC di "Legion of the Damned" (Clicca per ingrandire)

Finta cover per l'inesistente HC di "Legion of the Damned" (Clicca per ingrandire)

Il sommario ideale del volume di “Legion of the Damned” è di 224 pagine: 198 di fumetti (per 9 episodi da 22 tavole l’uno) e 9 per le copertine originali;
1 pagina per i credits, e 2 per la consueta introduzione, un lusso più che mai fondamentale nel caso di una storia come questa, ambientata – allo stato attuale della continuity DC – in un universo alternativo;
4 pagine per contenuti extra, magari (per risparmiare) tratti da “Legion of Super-Heroes Secret Files” #2, come la Legion Constitution e la divertente intervista a R. J. Brande realizzata da Tom Peyer e illustrata da Derec Aucoin;
infine, per l’ultima pagina vedrei bene una panoramica delle riedizioni disponibili sull’equipe futuribile, primo fra tutti naturalmente quello di “Legion Lost”.

Stando agli attuali standard DC, il cartonato sarebbe potuto costare $24.99 (più probabile) o $29,99, a seconda di caratteristiche tecniche come tiratura e qualità della carta.
Cifre tutt’altro che proibitive o fuori mercato nell’attuale libreria della publishing house di Superman e soci, soprattutto usufruendo degli sconti forniti da bookstore web come il life-saver Book Depository.

Tuttavia, la speranza è l’ultima a morire. Bisogna ricordare, infatti, che la collana “DC Comics Presents” è considerata alla stregua di albetti, e non è dunque disponibile in back order nè al distributore dei comics shop, il gigante Diamond, nè presso le librerie online.
Un buon successo dell’hardcover di “Legion Lost” potrebbe perciò indurre a una riproposizione più sensata del favoloso arco d’esordio di Abnett e Lanning alle redini del XXXI secolo DC, da integrare al tomo già in programma, godibile anche a sè.

Nel resto dell’articolo, il dettaglio dei contenuti dell’ipotetico volume di “Legion of the Damned”: per chi non si accontenta! (altro…)

Errori di stampa in “Legion of the damned”

venerdì, aprile 29th, 2011
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DC Comics Presents: Legion of the Damned (1a edizione)

DC Comics Presents: Legion of the Damned (1a edizione)

Con una decade di ritardo, la DC sta finalmente ristampando le splendide storie della Legione post-Ora Zero orchestrate da Dan Abnett ed Andy Lanning. Se non l’avete, accattatevillo, è un ordine!

Il primo passo di questa riproposta – cui seguirà, a giugno, il succoso cartonato di Legion Lost – è “DC Comics Presents: Legion of Super-Heroes 100-Page Spectacular”, albetto brossurato uscito oltreoceano la scorsa settimana.
Tuttavia, come riporta il sito Bleeding Cool, questa pubblicazione, che raccoglie la storyline “Legion of the Damned”, è stata vittima di un grave errore di stampa: al suo interno, infatti, l’ordine dei capitoli della saga non è quello corretto. D’oh!
Non temano i collezionisti (che, anzi, si ritrovano ora fra le mani un potenziale Gronchi rosa): l’albo-gaffe sarà subito ritirato dal mercato, in favore di una seconda edizione riveduta e corretta.

Se il danno economico per l’editore non fosse evidente, si potrebbe quasi pensare che in casa DC facciano apposta ad accanirsi su questo magnifico ciclo: già a suo tempo, il magnifico lavoro di Abnett e Lanning non fu che mortificato, oltre che dalle ingerenze di editor fuori di testa come Steve Wacker, da una quasi totale assenza di promozione, nonchè, appunto, dall’esclusione dal circuito dei paperback.
Chissà, se le acque si fossero mosse prima in questo senso, forse oggi leggeremmo una Legione più fresca e innovativa, com’era quella di “DnA” (Dan ‘n Andy), invece dell’avvilente revival matusa di Paul Levitz. O tempora, o mores!

Legion Re-Cover-y Contest: le opere fuori concorso

sabato, gennaio 15th, 2011
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Legion Re-Cover-y Contest!

Dopo tanta attesa, ecco finalmente online la prima tranche di illustrazioni legate al Legion Re-Cover-y Contest, il più recente concorso per amatori del disegno istituito da questo blog.
In sintesi, si trattava di selezionare una copertina dalla lunga libreria di pubblicazioni intitolate alla Legione dei Super-Eroi, e di reinventarla liberamente secondo le proprie sensibilità e immaginazione.
In palio per il vincitore, selezionato dal sottoscritto e da una “guest star” che rivelerò nei prossimi giorni, gli albi DC Universe #0 e Final Crisis: Legion of 3 Worlds #1-5, che costituiscono un’unica storia scritta da Geoff Johns e illustrata da George Pérez e Scott Koblish.

Ormai sono già trascorsi più di due mesi dal termine ultimo del contest, e mi scuso nuovamente con i gentili partecipanti per il ritardo nel renderne noti gli esiti. Tuttavia, il momento della pubblicazione di questi ultimi è sempre stato impresso a fuoco nel destino, e mai e poi mai è sussistito il pericolo che non vedessero la luce. Lente ma inesorabili, nelle ultime settimane le mie dita hanno ritagliato ogni momento utile per procedere nella stesura dei due articoli coi risultati: il problema è solo che questi attimi liberi sono stati purtroppo pochissimi, specie a ridosso delle feste. Tutto qua.
In questa prima galleria, che per mera cattiveria pubblico in anticipo rispetto a quella ufficiale, ho inserito tutti i lavori esclusi dalla selezione finale per il concorso vero e proprio, ma ai quali spetta ugualmente di diritto un posto nel “museo virtuale” di queste pagine.
I motivi della mancata accettazione in concorso delle opere che seguono – qui disposte in ordine alfabetico per autore – li leggerete nelle prossime righe. E in alcuni casi, forse, vi sorprenderanno. Nel frattempo, non mi resta che augurarvi buona visione! (altro…)

Torna la pagina della posta nei fumetti DC

martedì, gennaio 4th, 2011
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Immagine da "Legion of Super-Heroes" (vol.V) #6

Immagine da "Legion of Super-Heroes" (vol.V) #6

Più che il lancio di questa o quella nuova serie, più che l’annuncio dell’esclusiva di qualche artista “hot”, il blog The Source ha esploso ieri il vero colpo di scena DC Comics del 2011: il ritorno della pagina della posta, dopo circa una decina d’anni di assenza, in coda ai periodici DC. Per tutti i francobolli!
Per scrivere ai redattori della publishing house newyorkese, basta spedire una letterina all’indirizzo che trovate al link di cui sopra, o utilizzare questa comoda applicazione web.

Onestamente, la notizia suscita in me emozioni controverse.
Da una parte, penso che potrebbe uscirne qualcosa di interessante: come ha già saputo dimostrare negli ultimi anni “Amazing Spider-Man”, il filtro dell’editor può selezionare le missive dei lettori con l’intelligenza necessaria a trasformare la “letter column” in una vitale agorà, vedi il caso della bella discussione nata attorno al #574 della celebre ammiraglia ragnesca.
Inoltre, da appassionato collezionista di albetti sfusi piuttosto che di collected editions, una soluzione che incolli maggiormente le uscite al rispettivo qui e ora non può a mio avviso che arricchire di fascino il comic book come oggetto.

Dall’altro lato, però, mi fa sorridere che un editore che sta finalmente lanciandosi nel mercato digitale di tablet pc e smart phone debba come bilanciare questa mossa con una coperta di Linus così arcaica e retrò. Non sarebbe stato forse il caso, ad esempio, di rendere più navigabili e interattive le paleolitiche message boards ufficiali DC Comics, favorendone magari la consultazione tramite iPhone e company?

A naso, la mia sensazione è che questa mossa sia legata più che altro al recente ritocco alla foliazione degli albi, i quali hanno visto calare a “sole” 20 tavole la lunghezza delle loro feature.
In questo senso, l’aggiunta di un paio di pagine di testualità intensa come quelle della posta saprà certo allungare l’esperienza di lettura dei singoli floppies, trasmettendo una sensazione di sazietà posticcia sulla falsariga di alcuni farmaci da dietista.
In ogni caso tutto fa brodo, e benvengano nuovi (!) contenuti come la posta, che male non possono fare.

A tal proposito, nel resto dell’articolo ho messo assieme una sorta di cavalcata storica delle rubriche della posta legionarie, ripercorrendo l’evolvere dei loro loghi dagli anni Sessanta alla fine dei Novanta, quando i fan videro interrompersi in casa DC questa gloriosa tradizione. Pronti per il “ritorno al futuro”? (altro…)

SDCC ‘10: riflettori su Paul Levitz

lunedì, agosto 9th, 2010
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Paul Levitz

Paul Levitz

Con alle spalle una carriera presso mamma DC Comics che dura ormai dagli anni ’70, si può dire che Paul Levitz sia ormai diventato una vera e propria bandiera della publishing house newyorkese.
Dopo il fortunato esordio come sceneggiatore, Levitz si è trasferito a lungo ai piani alti, fino alla prestigiosa poltrona di President and Publisher assunta nel 2002. Oggi, tornato al word processor, lo scriba del New Jersey è di nuovo sulla breccia di eventi fumettari “on the road” come il San Diego Comic-Con, dove quest’anno è stato protagonista di numerose conferenze e faccia a faccia coi lettori.
Tra questi appuntamenti, addirittura uno spotlight tutto incentrato su di lui, e una meritata partecipazione al panel sui 75 Years of DC Comics, anniversario al quale Levitz ha di recente dedicato un intero volume a tema, a breve edito da Taschen.

Tra un amarcord personale e una domanda del pubblico, l’autore della “Great Darkness Saga” è finito spesso col parlare della Legione dei Super-Eroi, il titolo DC per il quale è maggiormente ricordato dai fan. Durante l’incontro DC Comic Writers Unite!, ad esempio, Levitz si è così espresso a proposito dello scrivere le avventure di Saturn Girl e soci:

Paul Levitz made the point that there are two different types of opportunities. First, when dealing with Superman, Batman or Wonder Woman, writers are dealing with “the classic tropes…the characters on which DC was built.” He questioned how a writer can deal with stories that are “literally folklore…there’s incredible resonance, when you get it right, which is sometimes it’s incredibly difficult to do.” At the other end of the spectrum are characters like the Legion of Super-Heroes and Secret Six who are “complex sets of characters who’s lives can be screwed with totally. I’m god, and I get to fuck up their lives. That’s a joyous power to have as a writer.”

[…] Robinson asked how writers feel leaving a book. Knowing that when a small character is developed, they can suddenly go in a different direction when a new writer takes over.
Levitz talked of Shvaughn Erin, a female science police officer character he created in “Legion of Super-Heroes,” who following writers changed, saying that she was a man who had used a transgender chemical “which was not exactly the view of the personality that I had had there.” Despite interesting incidents such as this, he was very clear that, “The reason the field is as fertile as it is, is all the work that has been put in for so long. These are such incredibly rich worlds and you get the chance to play in them. The only reason that somebody cares about the character that you’ve added to…is because you planted it in this field that was already full of all this rich material surrounding it that gave it power and gave it grace.” Apparently, while it might be strange for Levitz when people bring back his characters from years ago, the fact that people remember them enough to do so and continue to build on the characters transcends everything.

Levitz’s contribution was a deep appreciation of Legion of Super-Heroes and how many years he’s gotten to play with the team. He expressed an interest in one day writing more Green Lantern and Batman.

Durante la conferenza DC Premiere Teams, invece, la mente del “volume six” ha preferito svelare invece alcuni particolari delle trame future della serie:

Former DC publisher and current “Legion” writer Paul Levitz began by thanking the crowd before saying that issues 4 and 5 of “Legion of Super Heroes” finishes up the “Earth-Man’s Choice” arc, which will wrap up the dilemma of who should be the future’s Green lantern.

Coming up in that series, fans will see Lightning Lad and Saturn Girl fight for their children, a new Legion election, and […] also, #6 will feature the return of the Legion Academy, with some returning students along with brand new ones.

Levitz also mentioned that “the next issue of ‘Adventure Comics,’ I’ll guarantee will either be loved or intensely hated by long time fans.”

Paul Levitz was asked about the current status of Cosmic Boy and Night Girl’s relationship, “There is an interesting moment coming up soon,” is all the writer could say.

Robinson then chimed him with a request for Levitz. “I said the same thing to Geoff [Johns, who wrote the ‘Superman and the Legion of Super Heroes’ arc re-introducing the classic Legion], please don’t change Sun Boy’s costume. It’s great.” Levitz agreed, though he did say it may be slightly altered soon, but will still basically be the same design.

Checché se ne dica sulle sue abilità di dirigente o di scrittore, le interviste e i resoconti dalle convention cui Paul Levitz presta la sua presenza comunicano sempre un’impressione positiva dello scénariste penna bianca, di uomo sinceramente coinvolto dal proprio lavoro e disponibile con i lettori. Sarà anche poco in assoluto, ma in un mondo così chiuso come quello del comicdom non è banale trovare un autore più adatto di così ad occuparsi di una serie come quella della Legione, così incentrata attorno a qualità umane di umiltà e condivisione che purtroppo sembrano latitare in molti “pro”.

Galleria d’Arte: Jeffrey e Philip Moy

martedì, aprile 27th, 2010
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Quando, nel 1994, venne deciso di far ripartire da zero la storiografia della Legione, cancellando in qualche modo gli oltre 35 anni (!) di avventure precedenti, le due collane allora dedicate al team futuribile furono affidate ad equipe aristiche dal gusto simile, entrambe caratterizzate dal segno morbido e cartoonesco. Da un lato, sull’ammiraglia, un acerbo Lee Moder; sulla sorellina “Legionnaires”, invece, la più convincente coppia di Jeffrey e Philip Moy – il secondo, agli inchiostri – cui è dedicata la galleria d’arte di oggi.

I due autori, gemelli di origine asiatica, sono rimasti a bordo della collana legionaria fino al 1999, dopo averne realizzando più di 50 episodi. Un palmares davvero da record, per quanto le sceneggiature non siano sempre state all’altezza della freschezza e dell’entusiasmo che traspariva dalle matite.
Pescando dai loro siti personali e dal ricco database del fan site Moy of the night, ho selezionato alcune tra le numerosissime pin-up di Saturn Girl e soci (alcune, probabilmente realizzate su commissione, persino osè!) realizzate negli anni dai fratelli Moy, ancora oggi in ottimi rapporti con la truppa degli aficionados. Per ammirarle, basta cliccare sul link in basso.

Una litografia della Legione realizzata da Jeffrey Moy per il Comicon di San Diego

Una litografia della Legione realizzata da Jeffrey Moy per il Comicon di San Diego

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Galleria d’Arte: Colleen Doran

lunedì, marzo 8th, 2010
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Saturn Girl vista da Colleen Doran (1998)

Saturn Girl vista da Colleen Doran (1998)

Auguri a tutte le lettrici del Legionblog! Per celebrare alla grande la Festa della Donna, ho pensato di dedicare una gallery a una delle disegnatrici che più adoro: la straordinaria Colleen Doran.
Questa dotata artista americana, oggi nota al pubblico soprattutto per l’epopea fantasy di A Distant Soil, ha prestato la sua mano anche al franchise della Legione, del quale la stessa Doran è una devota ammiratrice.

La galleria che segue contiene materiale tratto, oltre che da questo sito amatoriale edicato a Saturn Girl e dal blog della stessa autrice, dall’intera bibliografia legionaria di Colleen. Che, per la precisione, consiste dei seguenti titoli:

– “Legion of Super-Heroes” (vol.III) #27 (1986)
– “Who’s Who in the Legion of Super-Heroes” #1-5, #7 (1988)
– “Legion of Super-Heroes” (vol.IV) #31 (1992)
– “Legionnaires” #8 (1993)
– “Valor” #14-23 (1993-94)

Purtroppo, in alcune delle tavole che seguono le matite originali della Doran sono state a dir poco massacrate dall’opera di inchiostratori a dir poco rozzi e inadeguati, come nel caso delle tavole tratte dalla serie “Valor”. Vale comunque la pena riscoprire quelle storiche e affascinanti pagine: per ammirarle, basta cliccare sul link qui di seguito.  (altro…)

8 marzo: le donne della Legione

domenica, marzo 8th, 2009
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Anche il giorno della festa della donna, la Legione dei Super-Eroi offre spunti di riflessione e discussione. Fin dalle primissime apparizioni del team, a cavallo tra anni Cinquanta e Sessanta, le numerose ragazze del gruppo sono state rappresentate in un’ottica di fatto anticipatrice delle rivoluzioni nel rapporto tra i sessi che avrebbero caratterizzato i decenni successivi. Autoritarie, coraggiose, forti, le donne della Legione non hanno nulla da invidiare ai colleghi maschietti. E non c’è nulla di strano, per loro, nell’essere come sono: considerando la mentalità generalmente diffusa negli anni della Silver Age, la cosa più rivoluzionaria è forse il fatto che personalità di questo tipo non dèstino alcun tipo di stupore agli occhi della società loro contemporanea.

Le donne della Reboot Legion. Disegno di Jeffrey Moy

Le donne della Reboot Legion. Disegno di Jeffrey Moy

Per festeggiare l’8 marzo, però, ho pensato di dedicare un articolo alle donne in carne ed ossa che, nel corso degli anni, hanno contribuito maggiormente al mito a fumetti della Legione. In un ambiente maschilista come quello del comicdom statunitense, è ancora più consolante osservare quanto i nomi di alcune straordinarie autrici siano riusciti ad essere addirittura fondamentali nella stesura delle migliori storie del franchise futuribile DC Comics.
Per evitare un mero elenco della spesa, ho preferito scegliere di soffermarmi su una selezione di nomi a mio avviso particolarmente significativa, spendendo per ognuna delle fumettiste citate qualche parola in più di quanto avrei fatto altrimenti. Chiedo scusa in anticipo a tutte le escluse, il cui apporto e la cui professionalità non è certo mia intenzione mettere in discussione nè sminuire.

La prima donna a lasciare un’impronta davvero indelebile nelle storie della Legione è Laurie Sutton. Nota anche come sceneggiatrice sia nell’ambito del fumetto che dell’animazione, la Sutton sostituisce il collega Mike W. Barr in qualità di editor della serie “Legion of Super-Heroes (vol.II)”, a partire dal #288 del 1982. Sotto la supervisione della Sutton, la coppia titolare di autori, formata da Paul Levitz e Keith Giffen, produce nientemeno che la “Saga della Grande Oscurità” (numeri 290-294), uno dei punti più alti delle loro singole carriere nonchè della produzione legionaria tutta. Niente male davvero!

A sostituire Laurie Sutton (col #294 del 1982) è la premiata editor DC Karen Berger, la cui scrivania ha visto passare nel corso degli anni ben più di un capolavoro, da “Saga of the Swamp Thing” di Alan Moore a “The Sandman” di Neil Gaiman. Fino al 1989, la Berger e Levitz sono responsabili di quella che è ancora oggi, senza dubbio, la parentesi di maggior interesse di tutta la Legion library. In seguito al trasloco  in ambito distributivo alle sole librerie specializzate (1984), celebrato con il rilancio della collana corrente in “Legion of Super-Heroes (vol.III)”, le cronache del 30esimo secolo si arricchiscono inoltre di un’ulteriore, inedito livello di approfondimento e maturità. Non è un caso che, nel 1993, sia proprio la Berger a ricevere l’onore di fondare la prima etichetta DC esplicitamente rivolta ai lettori adulti, l’ancora oggi attivissima Vertigo.

Finora ho citato solo due, se pur importanti, supervisori. Ma anche sul versante più strettamente artistico il palmares dei legion-autori può vantare presenze femminili di grande interesse. A cominciare dalle sceneggiatrici.
Cronologicamente, la prima donna ad aver mai messo mano alle storie della Legion mi risulta essere la brava Mindy Newell. E’ curioso che, oltre a questo record, questa autrice possa vantarne un altro simile, anche se dal valore decisamente più simbolico, riferito al personaggio di una certa Wonder Woman. ‘Nuff said! La Newell, che oggi ha accantonato la scrittura per dedicarsi a tempo pieno all’attività di infermiera, lavora al piacevole ciclo pubblicato tra il 1984 e l’85 su “Tales of the Legion of Super-Heroes” #315-325, oltre che alla miniserie in quattro parti “Legionnaires 3″ (1986).

A causa della lunghissima gestione da parte di Paul Levitz, per ritrovare un nome femminile dietro alla macchina da scrivere bisogna aspettare fino al 1989, quando Mary Bierbaum, coadiuvata dal marito Tom, collabora con lo sceneggiatore Keith Giffen stendendo i dialoghi di “Legion of Super-Heroes (vol.IV)”. Si tratta di un periodo di storie molto controverse ma estremamente affascinanti, che premono più che mai il pedale degli elementi fantascienfici della serie. I Bierbaum cedono il testimone con il #50 del 1993, per dedicarsi però ad un progetto costola: si tratta di “Legionnaires”, delizioso e fresco spin-off cui la coppia lavora per 15 numeri fino al 1994.

Ultima scriba legionaria è Gail Simone, che tra le colleghe già citate può vantare il curriculum più esteso. Già autrice di collane come “Birds of Prey” e “Action Comics”, alla Simone viene affidato nel 2004 l’ingrato incarico di scortare verso il limbo la splendida collana “The Legion”, con un breve arco di storie uscito a cavallo dei numeri #35-38. Un finale aperto senza infamia e senza lode, probabilmente confezionato con scarso preavviso, ma che può comunque vantare alcune buone sequenze e caratterizzazioni azzeccate, su tutte quella di Karate Kid.

Il settore nel quale la bibliografia legionaria soffre maggiormente la mancanza di un più massiccio apporto femminile è sicuramente quello grafico. Nel carnet dei disegnatori della Legione spicca però un nome da me estremamente apprezzato, quello di Colleen Doran. Questa artista dalle matite morbide ed espressive, attualmente alla prova con l’autoproduzione della bella saga fantasy “A Distant Soil”, ha realizzato i layout di numerosi numeri singoli di collane Legion related. In particolare, da segnalare un filotto sulla collana “Valor” (1993-94) e lo storico “Legion of Super-Heroes (vol.IV)” #31, celebre storia-scandalo con protagonisti Element Lad e Shvaughn Erin. Una curiosità: Colleen Doran è una fan della Legione anche nel privato, e ha più di una volta confessato quanto amerebbe tornare al lavoro su questi personaggi. Mi auguro di cuore che lei riesca a soddisfare questo desiderio al più presto.
Oltre a quello della Doran, nelle mie ricerche ho scovato giusto un altro nome da citare tra i disegnatori, nei credits del #37 del “vol.IV”. Si tratta di June Brigman, artista dal segno pulito ricordata dai lettori di comics mainstream soprattutto per aver co-creato il Power Pack della Marvel.

Donne della Legione, tanti meritati auguri per la vostra festa!