Edicola legionaria: DCU Legacies, Holiday Special ’10 e altri scampoli

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DC Universe Legacies #6 Variant Ed.

DC Universe Legacies #6 Variant Ed.

Un clichè vuole che ogni cane somigli in qualche modo al suo padrone; nonostante il mio rapporto con El Braino sia ben più, ehm, complesso di quello tra uomo e animale, si può ugualmente dire che anche un pupazzo, per quanto indipendente nel pensiero, possa rispecchiare il dottor Frankenstein (pron. “franchenstìn”) che lo ha creato. Soprattutto, nel caso specifico, in pigrizia.
Per cui, mentre El Braino si gode qualche meritata settimana di ferie dopo la sua prima (ed unica, per ora) video-recensione, torno a prendere in mano le redini della rubrica delle reviews, per un articolo lampo su una manciata di uscite Legion-related ancora trascurate.

Action Comics #900
Mi trattengo dal discutere troppo a fondo l’albo in generale, che secondo me è uno dei numeri di anniversario più deludenti della storia del comic americano.
Basti dire che la storia principale, illustrata da un patchwork di artisti anche bravi (tra questi Pete “Legion Lost” Woods, Jesús Merino e Rags Morales), ma che poco ci azzeccano l’uno con l’altro, è quanto di peggio si potesse concepire per l’occasione.
Da un lato, infatti, la main feature (del sopravvalutato Paul Cornell) conclude il ciclo dell’anno precedente, con protagonista Lex Luthor; dall’altro, prosegue una storyline incentrata su Doomsday, – e che palle! – anch’essa sviluppatasi nei mesi anteriori e per giunta a cavallo tra un discreto numero di testate e one-shot terzi.
Insomma, nulla di lontanamente comprensibile per il lettore occasionale, attirato magari dallo scintillante “#900″ in copertina, come in teoria dovrebbe invece accadere in questi casi. E, per di più, la storia in sé è pure banalotta. Sigh.
Per fortuna, in appendice ci sono una serie di racconti brevi, alcuni dei quali davvero succosi. Come quello di David Goyer di cui si è parlato in questo articolo del blog cugino sull’Uomo d’Acciaio. E come, soprattutto, quello – pur brevissimo! – di Geoff Johns e Gary Frank, con protagonista il rapporto tra Superman e la Legione. Un piccolo gioiello, che trovate tradotto in italiano dal sottoscritto a questo link: buon Natale anticipato, gente.

Action Comics (vol.I) #900

Action Comics (vol.I) #900

Booster Gold (vol.II) #32

Booster Gold (vol.II) #32

Booster Gold (vol.II) #43

Booster Gold (vol.II) #43

Booster Gold (vol. II) #32 e #43
Questi due episodi di Booster Gold costituiscono l’Alfa e l’Omega del ciclo di Keith Giffen e J. M. DeMatteis sulla testata dell’eroe in blu e oro, da poco terminato in funzione del ritorno alle redini del veterano Dan Jurgens, cui i due sceneggiatori di “Justice League International” (vol. I) avevano rubato il posto in prima istanza.
Tuttavia, si tratta di due albi perfettamente leggibili a sè, – lo stesso, purtroppo, non può dirsi invece per il #36, che vede una cospicua apparizione di un giovane Vril Dox II – nonché anche abbastanza piacevoli e divertenti.
Nella prima, il crononauta Booster finisce su Daxam durante l’attacco di Darkseid nella “Saga della Grande Oscurità”; nella seconda, assai meno drammatica, il nostro eroe incontra la Legione dello stesso periodo, in un buffo team-up contro Validus.
Ritmo denso al punto giusto, azione, sorrisi. E, ciliegina sulla torta, i disegni di un Chris Batista in piena forma. Due letture, insomma, da non perdere, quantomeno per alcun fanatico della Legione.

DC Universe Holiday Special 2010
L’anno scorso il tradizionale one-shot natalizio della DC ha ospitato anche la Legione, in una storia breve scritta da Dan Abnett ed Andy Lanning, ed illustrata da – sì, ancora lui! – Chris Batista. Il trio aveva già collaborato a suo tempo, con discreto successo, sulla storica collana “The Legion”; l’alchimia non è cambiata, e anche questa volta il risultato è una lettura scorrevole, ricca di spunti e – per una volta – dal finale leggero e spiritoso. Come antipasto, può andare: DnA, tornate presto con i piatti di portata!

DC Universe Holiday Special 2010

DCU Holiday Special 2010

DC Universe Legacies #5 e #6

DC Universe Legacies #5 e #6

DC Universe Legacies #5,# 6 e #9
Per chi – fortuna sua – non la conoscesse, questa miniserie, scritta dal veterano Len Wein ed illustrata da un pool di grossi calibri come, tra gli altri, George Pérez, Joe Kubert, Scott Kolins e Jesús Saiz, si ripropone di ripercorrere tutti i maggiori eventi dell’attuale Storia del DC Universe, per fornire ad eventuali nuovi lettori un background sufficiente ad immergersi senza patemi nelle correnti avventure di Superman e soci.
Nel tentativo di fornire un punto di vista umano e unforme al riassuntone, a quest’ultimo livello scorre, in parallelo, la (melensa) saga famigliare dei Mahoney (no, “Scuola di polizia” non c’entra, anche se in effetti nel clan un piedipiatti c’è).
Il tentativo, a mio avviso evidente, è di scimmiottare almeno in parte il celebre “Marvels” di Kurt Busiek e Alex Ross, dove il racconto della genesi del mondo di carta della Casa delle Idee era filtrato dagli occhi dell’indimenticato fotografo Phil Sheldon.
Ma se Sheldon nel suo caso è il vero fulcro della storia, qui invece il rapporto dei Mahoney col contesto che li ospita è di mera reazione agli eventi ed al clima sociale determinati dalle attività dei supereroi. Insomma, la trovata di Wein non si risolve che come una noiosa zavorra rispetto alla storia principale, già di per sè insopportabilmente grumosa e didascalica.

Per ampliare il quadro, inoltre, ogni episodio presenta in appendice un racconto breve che approfondisce le vicende di un singolo settore o personaggio: nel #5, ad esempio, ci sono Adam Strange e Capitan Comet; nel #9, Black Adam. E, nel #6, la Legione (nei #5 e #9, per inciso, il team futuribile compare invece nella feature principale).
Purtroppo però, mentre alle backup su ogni altra fetta del DCU è stata concessa la pietà di un ritratto che ne dipingesse le peculiarità migliori al potenziale nuovo pubblico, la Legione viene invece descritta, con imbarazzante ironia, solo come un’accozzaglia di elementi confusi e ridondanti, in quella che di fatto è una vera e propria critica ai vari reboot subiti dal franchise nell’ultimo ventennio.
In assoluto, è un argomento sacrosanto e che ci sta. Ma assolutamente non nella sede di un progetto come “Legacies”! Ahò, Diccì, ma che t’ha fatto la Legione? Perchè tanto odio?
Un’ultima nota. Anche se la sceneggiatura di questo racconto è assegnata a Wein, il tono della storia mi fa pensare che il buon Len ne abbia steso al massimo i dialoghi, affidando tutto il resto al disegnatore, Keith Giffen, ben noto per questo genere di trovatucole da “smartest man on the room”. Limortacci…!

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