Quello di Mark Millar è un nome oggi alla ribalta non solo nel mondo del fumetto, dove lo scozzese è da anni sceneggiatore apprezzato e prolifico, ma anche nella “fabbrica dei sogni” di Hollywood, che sta adattando una dopo l’altra le proprietà creator-owned dell’autore di “Civil War”, “Ultimates” e “Wanted”.
L’ultima della serie, in cartellone in questi giorni nei multisala di Stati Uniti ed Inghilterra (niente da fare per l’Italia), è il fenomeno “Kick-Ass”, pellicola diretta da Matthew Vaughn e direttamente ispirata all’omonimo comic book di Millar e John Romita Jr.
Proprio nel corso di una feroce mitragliata contro “Kick-Ass”, Johanna Draper Carlson ha svelato un’inattesa connessione tra Millar, penna dal taglio decisamente iconoclasta, e la Legione dei Super-Eroi. La blogger, moglie dell’ex-editor DC KC Carlson, ha infatti ricordato in questo articolo una “pitch” sui generis ricevuta a suo tempo dal marito da parte di un giovane Millar:
This dislike of [Mark Millar’s] work runs in the family. Back in the day, Millar pitched [KC Carlson] a terrible Legion proposal that included all kinds of awful ideas, like Fertile Lass, whose power was to get pregnant whenever a boy looked at her. See? Another bad taste concept that doesn’t go anywhere.
Al di là dell’antipatia personale espressa dalla Carlson, ho trovato difficile trattenere una risata sonora e di gusto di fronte alla proposta di un personaggio bizzarro e folle come Fertile Lass. Colto dall’entusiasmo, ho persino provato a chiedere qualche aneddoto extra allo stesso autore, inserendo una discussione ad hoc nel suo forum online, ma senza purtroppo ricevere risposta. Peccato.
Chissà come sarebbe stata la Legione nelle mani di uno come Millar: probabilmente, ancora oggi risuonerebbero in rete le lamentele sguaiate di qualche vecchio trombone, scandalizzato di fronte ad “awful ideas” come quella di cui sopra.
Tuttavia, è bene tenere a mente che lo stesso KC Carlson, editor legionario in carica durante il famigerato reboot del 1994, qualche maledizione da parte dei fan deve averla calamitata per davvero. E che, col senno di poi, le avventure di Cosmic Boy e soci tornarono ad essere davvero imperdibili solo sotto l’egida del successivo supervisore, Mike McAvennie, cui si deve lo splendido ciclo di Dan Abnett e Andy Lanning (1999 – 2004).
Mi viene quindi da lanciare una provocazione: forse sarebbe stato meglio se, dei due nomi tirati in ballo nel quote soprastante, quello a restare nella storia del franchise fosse stato quello di Millar. Se non altro in luce della sua attuale popolarità, capace magari di stimolare quelle ristampe in volume di cui invece i titoli della Legione mancano, soprattutto per quanto riguarda il materiale moderno. Ma soprattutto, a farmi parlare sono le mie esperienze di lettore millariano, memori di avventure fresche e ritmate, ricche di azione e dialoghi frizzanti. Una merce che, nell’attuale panorama del comicdom mainstream, è sempre più rara e in estinzione.
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