Legione straniera: “A Legião dos Super-Heróis” EBAL

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Ispirato dall’azzeccatissimo regalo di un amico viaggiatore (grazie ancora, Giorgio!), ho deciso di imbarcarmi in una nuova ricerca web sul tema delle edizioni internazionali della Legione. In particolare, questa volta la mia indagine ha voluto tracciare una cronistoria delle pubblicazioni legionarie della EBAL, storico editore di fumetti attivo in Brasile dal 1945 all’83.

L’Editora Brasil-América ha dato spazio alle avventure della Legione fin dagli anni Sessanta, all’interno delle ammiraglie dedicate a “Super-Homem” (Superman, edito dal ’47), “Supermoça” (Supergirl) e “Superboy” (titolare, come la sua controparte adulta, di ben due testate: una eponima e “Superboy-BI”).
Il positivo riscontro da parte del pubblico induce presto la publishing house fondata da Adolfo Aizen a donare a Cosmic Boy e soci la chance di una collana tutta per loro. Nel settembre-ottobre del ’68 viene così varata “A Legião dos Super-Heróis”: dopo due corpose uscite bimestrali di 68 pagine, dal gennaio dell’anno seguente la serie è promossa alla mensilità, nella foliazione a 34 facciate che ne caratterizzerà il resto della vita editoriale (chiude nel dicembre 1971).
Gli albi, spillati e in formato comic book, sono stampati in bianco e nero e spiccano agli occhi di un lettore italiano per il lettering realizzato con caratteri tipografici, così lontano sia dalla versione originale che dall’uso dei fumetti nostrani.
Nei suoi 38 numeri (a questo link è possibile ammirarne le splendide copertine), la collana esaurisce praticamente tutto il materiale legionario esistente fino ad allora, veri e propri classici della Silver Age firmati da autori del calibro di Edmond Hamilton, Jim Shooter e Curt Swan.

Un prato di storiche copertine della EBAL, nel classico "formatinho"

Un prato di storiche copertine della EBAL, nel classico "formatinho"

Complice la crescente concorrenza di media emergenti come la televisione, negli anni ’70 la EBAL inizia a vivere un declino che, nel decennio successivo, culminerà nella definitiva scomparsa dalle edicole dell’editore carioca.
In risposta alla crisi, dal 1975 il formato delle riviste EBAL viene ridotto: lo storico taglio “americano” lascia il posto al cosiddetto “formatinho”. In questa nuova veste, le storie della Legione trovano ospitalità in appendice a titoli come “Superman” (1976) ed “Edição Extra”, quest’ultimo dedicato a tutti quei franchise che non potevano contare sullo spazio di una collezione ad hoc. È in questa fase che iniziano ad apparire le prime storie di “Superboy” illustrate da Dave Cockrum, che negli Stati Uniti segnarono la definitiva ascesa dei personaggi della Legione.
La pubblicazione di queste magiche avventure prosegue, a partire dal giugno del 1977, su una nuova collana di Superboy, in formatinho. Questa volta, come è possibile constatare dalla galleria di copertine riprodotta a questo link, la corsa dura solo sette numeri, ma memorabili: si stanno attraversando alcuni dei momenti chiave del mythos legionario, dagli esordi dello sceneggiatore Cary Bates all’avvincente “Earthwar” di Paul Levitz, Jim Sherman e altri.

Siamo ormai quasi agli sgoccioli della lunga cronistoria EBAL, e dall’agosto 1978 la Legione continua il suo cammino in coda a “Superduplas” (il titolo si riferisce ai team-up della fetaure principale, “The Brave and the Bold”), dove vengono presentati, oltre al resto del primo ciclo levitziano, i primi episodi scritti da Gerry Conway.
La serie termina col numero 24 (luglio 1980), lasciando incompleta la battaglia tra l’equipe futuribile e il mostruoso Legionario Composito; per vedere la conclusione di questo epico scontro, ad opera di Conway ed Estrada, i lettori brasiliani dovranno attendere l’uscita di “Superboy” 5^ serie #16 (1982).
L’ultima apparizione della Legione a marchio EBAL, infine, risale a “Superman” formatinho #71, datato marzo-aprile 1983. Il testimone di licenziatario DC passa quindi alla Editora Abril: ma questa, come si suol dire, è un’altra storia.

Pur non avendo vissuto in prima persona l’epopea di questa vera e propria Corno carioca, è inevitabile provare almeno un pizzico di nostalgia nel riscoprire i vecchi albi EBAL. Chissà quante vite avranno accompagnato, e quanti sogni alimentato: gli stessi, magari, di tanti altri lettori che, in tutto il mondo, sono cresciuti con le medesime avventure dell’Uomo d’Acciaio e dei suoi compagni d’avventura dal futuro.

Un ringraziamento speciale agli autori del blog Zona Franca Comics, da cui ho reperito la gran parte delle informazioni di questo articolo.

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