Più che dall’insipido esordio di Adventure Comics (vol.III) #1 (12/8), la cui amara “recensione” del sottoscritto è reperibile a questo link, per gli aficionados della Legione lo scorso mese di Agosto è stato caratterizzato dall’attesa storyline di “Codename: Patriot”.
Superman #691
La saga, annunciata da tempo, ha coinvolto Mon-El e il resto del cast delle Super-collane in una leggibile caccia all’uomo, tutta azione e colpi di scena. La trama, più complessa di quanto non si direbbe dal mio breve sunto, vede l’Uomo d’Acciaio e soci inseguire le tracce di un odioso complotto per minare il già precario equilibrio politico tra la Terra e la neonata comunità di New Krypton.
Un pregio di questa storia, che noteranno meglio di me tutti coloro che avranno modo di godersela in volume, è l’assoluta fluidità nello scorrere da un capitolo all’altro. Di solito, nel caso di eventi come questo, la staffetta tra i diversi team di autori delle varie testate coinvolte comporta il frammentarsi dello stile narrativo e del focus, che di volta in volta va ad oscillare arbitrariamente sul protagonista del titolo di turno. In questo caso invece, complice il ristretto numero di cervelli coinvolti nella realizzazione del progetto, c’è invece grande omogeneità nella narrazione dall’inizio alla fine.
Attenzione però: come ognuno dei tasselli dell’epopea di New Krypton, anche questo ennesimo capitolo non è gran che godibile da solo, ma necessita di essere apprezzato nel contesto del resto della saga. Sorry, newcomers.
Molto alto, infine, il livello medio dei disegni, davvero validi. Un plauso speciale, per quanto mi riguarda, al penciler Julián López, in crescita costante e redditizia.
Dopo un prologo apparso sulle pagine di Superman Secret Files 2009 (5/8), “Codename: Patriot” si sviluppa su: Superman: World of New Krypton #6 (5/8), di Greg Rucka, James Robinson e Pete Woods; Action Comics #880 (12/8), di Rucka e López; Supergirl (vol.IV) #44 (19/8), di Sterling Gates e Jamal Igle; Superman #691 (26/8), di Robinson e Renato Guedes.
Segnalo inoltre agli aficionados più maniacali che il successivo albo in ordine di lettura, Superman’s Pal Jimmy Olsen Special #2 (26/8), di Robinson e Bernard Chang, presenta anch’esso una brevissima sequenza con protagonista il giovane Mon-El. Motivo in più per acquistare un pezzo interessante di per sè!
Superman Annual #14
A proposito del daxamita, è con enorme delusione che mi tocca segnalarne un’altra apparizione cartacea, questa volta fondamentale: quella di Superman Annual #14 (19/8).
La Storia del pianeta natale dell’alter ego di Lar Gand non era mai stata approfondita da nessun autore, prima d’ora, e del popolo di Daxam non si sapeva gran che se non della sua natura di società chiusa e fondamentalista. Ben venga, quindi, l’idea di James Robinson di approfondire l’argomento, specie se queste novità possono fare da trampolino per nuove avventure di Mon-El.
Purtroppo, la storia pubblicata in questo annual non è altro che uno “spiegone” pazzesco, con l’unica – sigh – dote di spiattellare, in modo poco meno noioso rispetto a un’enciclopedia, la genesi e l’evoluzione della colonia kryptoniana (!) di Daxam. Mi ha ricordato vagamente “La storia del mondo per chi ha fretta” di Bruno Bozzetto, con la differenza che il corto del regista milanese è ironico, sì, ma volutamente.
Insomma, un’esperienza di lettura fin troppo vuota e sterile. Assolutamente sprecate le belle matite di Javier Pina, unica nota davvero positiva del comic book. Peccato.
R.E.B.E.L.S. (vol.II) #7
Chiude la carrellata R.E.B.E.L.S. (vol.II) #7 (12/8). Per una volta, la serie di Tony Bedard ed Andy Clarke non si aggiudica la palma di peggior uscita Legion-related del mese. Anzi, l’autore sembra quasi aver dato ascolto alle mie critiche: i mille binari della trama iniziano a convergere in flussi più robusti e meno dispersivi, e il protagonista Vril Dox II inizia timidamente a compiere qualche genere di azione. Inoltre, è sempre bello ammirare i ricchi ed espressivi disegni dell’artista “regolare” Andy Clarke, finalmente tornato al lavoro dopo una lunga assenza.
A proposito del versante grafico, è leggendo questo episodio di R.E.B.E.L.S. che ho notato come lo stile di colorazione, unico vero elemento di continuità estetica della serie, sia davvero banale e smorta. Le sequenze ambientate nello spazio meriterebbero secondo me in special modo di un tocco maggiormente d’atmosfera. Su, DC, cerca di venirmi incontro anche su questo!
Un numero meno peggio del solito, dunque, nella speranza che questa noiosa space opera possa guadagnare abbastanza punti prima di finire soffocata dalle scarsissime vendite.
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